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Stop al transito dei mezzi pesanti sul cavalcavia De Gasperi di Brindisi a partire dal momento in cui sarà pronta l’apposita segnaletica. Dopo l’annuncio dei giorni scorsi, è arrivata la firma da parte del dirigente del settore Lavori pubblici Fabio Lacinio all’ordinanza che riduce al minimo indispensabile il passaggio di auto ed altri mezzi sul ponte che collega la Commenda e tutti gli altri quartieri periferici vicini con il centro città.
Le deroghe ai bus urbani
Una prescrizione che prevede, comunque, delle deroghe relative al trasporto pubblico locale. Sarebbe stato troppo complicato, infatti, organizzare transiti alternativi per tutte le linee urbane, oltre che per quelle scolastiche, che quotidianamente attraversano il cavalcavia.
Il limite dei 35 quintali
A seguito del sopralluogo effettuato dai tecnici del settore Lavori pubblici, esordisce l’ordinanza, “sono state individuate alcune criticità sullo stato manutentivo” del ponte.
Strade alternative
Tutti i mezzi con peso superiore a 3,5 tonnellate, si legge nel testo dell’ordinanza, potranno seguire il percorso alternativo che attraversa via Martiri delle Fosse Ardeatine, via Giulio Natta e via Provinciale per Lecce. Per tutti gli altri, invece, sarà consentito passare sul cavalcavia ma bisognerà farlo con una velocità massima di trenta chilometri all’ora e senza poter sorpassare alcun veicolo.
L’installazione della segnaletica, a cura della Brindisi Multiservizi, è iniziata nelle scorse ore e dovrebbe concludersi nella giornata di oggi lunedì 18 dicembe. A quel punto, il divieto sarà in vigore e dovrà essere rispettato fino a quando non sarà segnalato diversamente.
La segnalazione dell'ex presidente dell'Adoc
L'ultima segnalazione sul degrado del calcavia è arrivata nei giorni scorsi da Giuseppe Zippo, ex presidente della sezione di Brindisi dell'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori). Della pericolosità del cavalcavia De Gasperi si parla ormai dal 2018, quando a seguito del crollo del ponte Morandi, a Genova, l’allora governo decise di ordinare a tutti gli enti locali una mappatura dei ponti e dei cavalcavia presenti sui relativi territori ed uno studio sulla loro stabilità. Proprio in quell’occasione emerse che il ponte che unisce il quartiere Commenda con il centro di Brindisi è più vecchio del Morandi e che, proprio a causa della sua vetustà, è andato ben oltre la sua vita utile. L’infrastruttura, nonostante i tanti interventi manutentivi susseguitisi negli anni, va comunque ricostruita ex novo. Per farlo, tuttavia, è stato calcolato che siano necessari almeno 13 milioni di euro. Una cifra che, fino ad oggi, il Comune non ha mai avuto a disposizione. Sono falliti, per il momento, tutti i tentativi di reperire finanziamenti nazionali o europei. La soluzione sembrava vicina quando si lavorava per il Contratto istituzionale di sviluppo per Brindisi e Lecce ma, alla fine, il governo successivo ha deciso di virare completamente dedicando quei fondi al recupero delle coste.
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