È l’8 febbraio del 2016 quando, poco dopo mezzogiorno, all’altezza della zona industriale di Fasano una banda in assetto da guerra taglia la strada a un mezzo...
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Dopo due anni, è stata la Squadra mobile di Ancona a individuare gli otto presunti responsabili di quel commando militare, tutti originari di Cerignola (Foggia) e con quattro di loro già in carcere. Sono ora accusati di associazione per delinquere finalizzata a rapina, tentato omicidio di guardie giurate, ricettazione e detenzione di armi da guerra. E’ stato il pm Irene Bilotta, della Procura di Ancona, a disporre nei giorni scorsi otto perquisizioni domiciliari.
La banda da quelle parti è infatti ritenuta esecutrice materiale del colpo a un portavalori della “Fitist” (avvenuto il 30 settembre 2015 sull’A14 tra i caselli di Ancona sud e Loreto) che frutto un bottino di 4,7 milioni di euro. Gli indagati, secondo l’accusa, sarebbero inoltre responsabili anche della rapine commesse a Fasano e a Forlì il 15 maggio del 2016 e quella tentata a Pisa. Le tre rapine, risalenti al periodo tra il 2015 e il 2016, fruttarono ai rapinatori circa 10 milioni di euro. Gli esperti della Scientifica, dopo aver analizzato gli aspetti balistici, hanno confermato l’uso delle stesse armi in tutte le rapine.
A Fasano, la banda era arrivata sul posto a bordo di quattro auto: una Ford Focus, una Bmw, un fuoristrada Land Rover e una Fiat 500 L, ritrovate poi su un cavalcavia poco distante dal luogo dell’agguato. Il modus operandi aveva visto i vari componenti entrare in azione avvicinando dapprima il blindato sul quale viaggiavano tre vigilantes, seguito a breve distanza da un mezzo con funzione di scorta.
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Quotidiano Di Puglia