Ordinanza sulla movida, il Comune impugna la sospensiva

Il sindaco Giuseppe Marchionna
L’Amministrazione comunale difende l’ordinanza sulla movida del sindaco e per questo ha deciso di costituirsi in giudizio di fronte al Tar, chiedendo di...

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L’Amministrazione comunale difende l’ordinanza sulla movida del sindaco e per questo ha deciso di costituirsi in giudizio di fronte al Tar, chiedendo di anticipare i tempi della prossima Camera di consiglio a domani. Il Comune di Brindisi, quindi, cercherà la via della giustizia amministrativa, dopo che con il ricorso dell’associazione “Vivere civilmente in centro” era stata decisa la sospensiva dell’ordinanza stessa, fissando l’udienza nel merito al 14 settembre (l’ordinanza scadeva, invece, l’11). Palazzo di città, più nello specifico, ha spiegato in una nota le ragioni di questa scelta, maturata dopo la riunione di ieri in giunta. 

La premessa

Si evidenzia che il decreto è stato emesso “inaudita altera parte (senza aver ascoltato l’altra parte, ndR) in data 22/07/2023, ossia giorno successivo alla notifica ed al relativo deposito del ricorso”, si aggiunge che “il giudice amministrativo, in assenza di contraddittorio e con un sommario vaglio, ha ritenuto condivisibili le censure formulate nel ricorso secondo cui la deroga ai valori delle emissioni sonore sarebbe possibile esclusivamente per attività sporadiche ed occasionali”. Per questo motivo, l’amministrazione comunale attraverso una delibera di giunta ha deciso di costituirsi “tempestivamente nel giudizio in corso, chiedendo l’anticipazione della trattazione alla Camera di Consiglio alla data del 27 luglio 2023 al fine di non rendere vane le finalità perseguite dall’ordinanza stessa”. Come detto, la giunta sostiene anche il principio alla base del provvedimento che “intendeva, infatti, mediare tra la tutela dei diritti legittimi e costituzionalmente protetti dei residenti e la necessità dei gestori dei locali del centro storico di essere attrattivi anche per una fascia di età più giovane, prevedendo la cessazione di ogni emissione sonora alle ore 1”. 

Il provvedimento

Allo stesso tempo, l’ordinanza prevedeva “a carico degli stesso delle forme di autocontrollo per il monitoraggio di ogni possibile forma di manifestazione lesiva della quiete pubblica, come limite operativo alla deroga alle emissioni”. Come supporto alla propria decisione, l’amministrazione comunale cita il dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Brindisi, che “quale organo tecnico di tutela della salute pubblica, ha rilasciato un parere favorevole senza osservazioni e/o prescrizioni di sorta”. A questo si aggiunge che, nel breve periodo in cui l’ordinanza è rimasta in vigore, “la stessa è stata rispettata e non sono state sollevate lamentele circa emissioni sonore e/o schiamazzi nel centro storico, né sono giunti esposti afferenti le violazioni in materia di riposo delle persone, diversamente da quanto avvenuto negli anni passati come segnala lo stesso Comitato ricorrente”. 


La decisione del Tar aveva sollevato diverse polemiche come quella del Partito democratico che aveva attaccato l’amministrazione per la mancata costituzione in giudizio e, tra le altre cose, aveva proprio chiesto di “copiare e incollare l’ordinanza degli scorsi anni e se necessario migliorarla”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia