Naufragio di turisti in barca a vela: natante alla deriva, si infrange sugli scogli

Naufragio di turisti in barca a vela: natante alla deriva, si infrange sugli scogli
Disavventura per una barca a vela che nella notte tra sabato e domenica, a causa del mare in tempesta, è finita alla deriva incagliandosi in una caletta della Riserva...

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Disavventura per una barca a vela che nella notte tra sabato e domenica, a causa del mare in tempesta, è finita alla deriva incagliandosi in una caletta della Riserva marina di Torre Guaceto. Lo skipper, in navigazione dalla Croazia con un gruppo di persone e con destinazione un porto della Spagna, ha dovuto lanciare un Sos quando ha capito che l'imbarcazione - lunga 14 metri - era diventata incontrollabile e ormai in balia del vento e delle onde verso la scogliera. A bordo non sono mancati momenti di panico in quei frangenti: anche se a pochi metri dalla costa, per il gruppo di naufraghi (di nazionalità austriaca e ucraina) era impossibile lasciare l'imbarcazione, immatricolata in Croazia e di proprietà di una società di charter croata.


Inoltre, il rischio era quello di veder la barca a vela infrangersi su un fondale diventato troppo basso. Per fortuna, la richiesta di soccorso è stata immediatamente raccolta dalla Capitaneria di porto di Brindisi che per l'operazione di salvataggio ha informato del caso la Guardia di finanza. Intorno a mezzanotte è stata infatti una motovedetta delle Fiamme gialle del Reparto operativo aeronavale a raggiungere i naufraghi in quel tratto della costa che era diventato impervio a causa della forza del mare, non consentendo all'unità militare il rimorchio del natante Tiger, partito qualche ora prima dal porto croato di Spalato. Poco dopo, in quella caletta della Riserva naturale è arrivata anche una motovedetta della Guardia costiera che, dopo aver preso ha preso a bordo i malcapitati (risultati tutti in buone condizioni di salute, per fortuna) ha fatto ritorno alla base.

Qui, presso la sede della Capitaneria di porto di viale Regina Margherita, nel frattempo si erano recati anche i soccorritori del 118 e gli uomini della Polizia di frontiera per gli accertamenti del caso. Finita la paura, i diportisti hanno poi trascorso la notte in un hotel. Ieri, per lo skipper (verificata la stima dei danni) è poi iniziato il recupero dell'imbarcazione, da effettuare quando le condizioni meteo marine lo consentiranno.

Al personale della Capitaneria è invece toccato raggiungere nuovamente la Riserva marina per garantire la sicurezza della navigazione e la tutela dell'ambiente.
Dalle coste croate verso la Spagna (a quanto pare Alicante), costeggiando la Puglia prima di attravervare il Canale d'Otranto. Un programma dettagliato per il comandante del 14 metri a vela, ma lo skipper non aveva messo in conto le condizioni marine che in un tratto dell'Adriatico (quello a poche miglia dalla costa di Brindisi) era diventato man mano ingestibile a causa del moto ondoso e di un vento che nel corso della notte spingeva sempre più le vele verso la terraferma. A quanto pare, sarebbe stato proprio il maltempo a provocare a bordo il malfunzionamento del boma (un'attrezzatura velica), condizionando un motore ausiliario: non riuscendo a contrastare la portanza della vela, l'imbarcazione è poi finita in balia del vento e delle onde, fino ad incagliarsi presso quella caletta della Riserva marina di Torre Guaceto.

Un tratto della costa non nuovo a naufragi, tra cui quello di un barcone di immigrati afghani e pachistani che nel novembre del 2011, a causa del mare in tempesta, si era rovesciato nei pressi della baia Mezzaluna, a Santa Sabina: 3 i morti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia