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Fred Vasseur un anno dopo. Certo, non è andata come i tifosi sognavano. Anche perché sulla Formula 1 si è abbattuta la più violenta tempesta della storia. La coppia Verstappen-Red Bull ha ucciso il Campionato sul nascere, sfoggiando una superiorità assoluta. Accompagnata da altrettanta affidabilità che ha consentito all’olandese volante di dominare 19 GP su 22 ed ottenere, per la prima volta, oltre mille punti in una sola stagione. L’unica gara che il team austriaco ha lasciato sul tappeto, però, la Ferrari si è fatta trovare pronta a raccoglierla e il trionfo di Singapore resta un esempio della coppia Sainz-Cavallino di come si possa sfruttare al massimo il potenziale per l’intero weekend. Bastava un battito di ciglia andato storto per mandare la corrida in modo diverso.
Una bella dimostrazione del gioco di squadra che è proprio uno dei punti di forza della gestione Vasseur, il manager più vincente nel mondo delle corse prima di diventare Team Principal in F1. Il tradizionale ed esclusivo pranzo di Natale a Maranello, con i tortellini a fare da incontrastati padroni, è l’occasione giusta per trascorrere un paio d’ore con Frédéric tutte d’un fiato. L’ingegnere francese conferma quanto visto negli ultimi 12 mesi da quando è in groppa al Cavallino. Visione da vero leader, analitica e distaccata. Emotività imbrigliata in uno sport diventato quasi scientifico nel quale solo il lavoro e la costanza sono gli asset indispensabili perché, nel mondo dei millesimi di secondo, non si improvvisa nulla.
Eccellenti rapporti con tutti i suoi colleghi e ottime relazioni con le “istituzioni” del Circus.
Vasseur non si lascia certo sorprendere dalle domande sui piloti, la gestione del “materiale umano” è uno dei suoi punti forti ed il rapporto fra Charles e Carlos è apparso migliorato. D’altra parte sono la coppia di vertice più bilanciata, per età e per risultati ottenuti. Certo può essere più facile il compito di Wolff nell’allineare Hamilton e Russell e di Horner con Verstappen e Perez, tandem con dei trascorsi diversi. «Ho sempre detto che i rinnovi dei ragazzi non erano la priorità, c’erano delle cose più urgenti da realizzare. Lo faremo al tempo opportuno, altri team hanno annunciato i loro accordi molto più vicini alla scadenza». Fred è chiamato ad illustrare il rapporto che ha con Elkann e Vigna, presidente ed AD che gli hanno dato il massimo appoggio non intervenendo mai sulle dinamiche della Scuderia.
«Prima di iniziare si spera sempre al massimo. È vero, nel 2022 siamo arrivati secondi e quest’anno terzi, ma la reazione della squadra è stata positiva di fronte alle difficoltà. In Giappone abbiamo introdotto uno step che ha funzionato e nel finale di stagione siamo andati decisamente meglio sulla distanza, siamo stati più aggressivi. Nelle qualifiche, invece, ci siamo difesi spesso bene». Il discorso torna sui driver: «Charles e Carlos sono due ottimi piloti, in Ferrari non c’è una prima guida stabilita. Dobbiamo correre per ottenere il massimo e abbiamo dimostrato di saperlo fare. Il loro rendimento è stato buono, con fasi leggermente diverse nel corso della stagione». A poco più di un mese dalla presentazione della nuova vettura, non si può non guardare al futuro: «La monoposto del 2024 sarà una rivoluzione? Non credo che si possa dire così poiché i regolamenti restano inalterati. Dobbiamo continuare a spingere in quelle aree dove pensiamo di essere carenti, dobbiamo azzerare il gap con la Red Bull. E i piloti sono completamente coinvolti in questo lavoro».
Fred spiega anche come si è trovato in una squadra in cui c’è così tanta pressione: «In realtà, penso che in F1 la pressione è generalizzata, ognuno cerca di centrare i propri obiettivi. A Maranello c’è quella aggiuntiva dei tifosi che si sente quando arrivi a Monza, ma può essere anche una spinta positiva». La chiusura è sul calendario: «La nuova vettura verrà presentata il 13 febbraio, il giorno prima dei test. Martedì 13 in Italia porta sfortuna? In Francia mi sembra sia venerdì, ma io non ci bado. Verstappen e Hamilton al Cavallino? Max mi pare che abbia un contratto con la RB. Con Lewis certo che parlo, lo faccio almeno una volta al mese da circa vent’anni...».
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