Intervento innovativo su una paziente colpita da ictus: in Puglia un nuovo modo di curare un'anomalia congenita del cuore

Le dichiarazioni dell'equipe che ha seguito l'operazione

Francesco Bartolomucci, direttore della U.O.C. di cardiologia, insieme a Claudio Larosa e Sabrina Barchetta, componenti dell'equipe che ha affrontato l'operazione.
Presso il reparto di cardiologia dell'ospedale Bonomo di Andria, una 45enne colpita da un ictus, è stata sottoposta ad un intervento innovativo che ha dato esito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Presso il reparto di cardiologia dell'ospedale Bonomo di Andria, una 45enne colpita da un ictus, è stata sottoposta ad un intervento innovativo che ha dato esito positivo. L'intervento che la donna ha affrontato ha permesso la chiusura del forame ovale pervio, una anomalia congenita del cuore. L'operazione - di rilievo - è stata seguita da un equipe multidisciplinare formata dal cardiologo interventista Claudio Larosa; da Sabrina Barchetta, cardiologa ecocardiografista; e da Nicola Di Venosa, direttore della rianimazione e anestesia.

Le dichiarazioni dell'equipe e il futuro del reparto

Il cardiologo Larosa ha illustrato la procedura: «L'intervento fatto con una tecnica mininvasiva attraverso un accesso vascolare di piccolissime dimensioni con una incisione a livello di una vena, ha consentito il posizionamento del device nel forame ovale pervio, una sorta di gabbia che ha chiuso il difetto del cuore presente dalla nascita in questa paziente», evidenziando che «i risultati scientifici evidenziano, in pazienti selezionati, una riduzione significativa del numero di recidive di eventi ischemici cerebrali dopo la chiusura percutanea del forame ovale pervio». «Un nuovo traguardo raggiunto per cardiologia. Come dipartimento cardiologico siamo concentrati al raggiungimento entro l'anno di un altro obiettivo» ovvero «la chiusura dell'auricola sinistra nei pazienti che non possono sottoporsi a terapia anticoagulante», annuncia Francesco Bartolomucci, direttore della U.O.C. - Unità Operativa Complessa - di cardiologia di Andria e del dipartimento cardiologico Asl Bat. 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia