OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
“Che cos’è una mela?”, dalla domanda di una bambina siriana una riflessione sulla conoscenza come antidoto alle disuguaglianze e ai conflitti che, azzerando la scolarizzazione, finiscono per lasciare alle nuove generazioni solo una cultura dell’odio. È stato questo il tema dell’evento inaugurale dell'anno accademico 2022/2023 di UniBa che si è tenuto questa mattina al Teatro Piccinni di Bari.
Ospite d'onore la giornalista italo-siriana Asmae Dachan, testimone diretta degli effetti devastanti della guerra.
Diversi i temi toccati dal magnifico rettore nel corso del suo discorso. Particolarmente interessante il passaggio sull'Autonomia differenziata, fermo restando il focus della giornata: la pace. Anzi, le paci.
Il tema dei conflitti
«Quello dei conflitti dimenticati è un tema doloroso, queste guerre - ha detto la giornalista - non riescono a rimanere sulle pagine dei giornali perché sono superate da altre emergenze.
Il discorso del rettore
«Il nostro obiettivo è intervenire sui servizi agli studenti, in particolare sugli aspetti dell'edilizia universitaria». Lo ha detto il rettore dell'Università di Bari, Stefano Bronzini, a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico. «Creeremo e amplieremo un maggior numero di spazi che siano di incontro fra gli studenti e fra i giovani e le imprese che ci sono vicine - ha aggiunto -. Sono previsti interventi su tutto il patrimonio edilizio, dal campus alla zona murattiana». «Abbiamo intrapreso una grande sfida - ha detto Bronzini - quella della modernizzazione e questo si vede anche nella ristrutturazione delle aule».
L'autonomia
«Siamo preoccupati dal progetto di autonomia differenziata, dall'imbarazzante deriva che sta prendendo il dibattito - ha proseguito Bronzini -. L'autonomia differenziata creerebbe un maggiore divario fra Nord e Sud, fra ricchi e poveri - ha aggiunto - fra chi può accedere alle università e chi no. Il progetto sancisce una frattura nel Paese».
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia