Un volo da Roma a Bari costa 450 euro. Puglia isolata, tornare a casa diventa un lusso. La denuncia di Stefàno

Un volo da Roma a Bari costa 450 euro. Puglia isolata, tornare a casa diventa un lusso. La denuncia di Stefàno
Puglia più vicina a Istanbul, Atene, Barcellona, Dubrovnik, Malaga, Katowice, Rodi, Tirana e Tolosa. Ma non a Roma. Tornare in Puglia dalla capitale è diventato un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Puglia più vicina a Istanbul, Atene, Barcellona, Dubrovnik, Malaga, Katowice, Rodi, Tirana e Tolosa. Ma non a Roma. Tornare in Puglia dalla capitale è diventato un vero e proprio lusso. Il volo cancellato dall'aeroporto di Brindisi da e per la Capitale creano non pochi disagi agli utenti. Il biglietto aereo per rientrare in Puglia da Roma - via Bari - per questo pomeriggio costa 450 euro. Un prezzo non sostenibile per chi deve viaggiare per lavoro o per svago. 

La denuncia

La denuncia arriva via social da Dario Stefàno, già senatore, che accende ancora una volta i riflettori sul problema trasporti: «Si tratta di una vera e propria anomalia, questa del caro voli in Puglia e nel sud, a cui si associano anche i “pochi voli” dal momento che, da tempo, per raggiungere Roma il martedì mattina, bisogna andare a Bari perché Brindisi è senza proposte, così come per tornarci - scrive in un lungo post sui social - È un’Italia spaccata a metà, dove un intero pezzo di territorio viene sacrificato a marciare in modo ridotto e dove, per competere, deve fare il triplo degli sforzi rischiando di rinunciare a giocare la partita dello sviluppo».



E dunque è necessaria una svolta affinché il Sud non resti in una condizione «di inferiorità e di marginalità» sia sui temi di Mobilità che Istruzione, Formazione e Salute. A dare una virata potrebbe contribuire il Piano nazionale di ripresa e resilienza cancellando con i finanziamenti destinati a cancellare le criticità. «Non può rimanere un sogno quello di avere un Paese realmente unito, dove diritti e servizi sono presenti e fruibili a tutti i cittadini italiani, sia che abitino in Veneto come in Puglia o in Sicilia», conclude Stefano. 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia