Società con sede all'estero, ma solo per evadere le tasse: sequestro da 32 milioni di euro

Società con sede all'estero, ma solo per evadere le tasse: sequestro da 32 milioni di euro
La società aveva sede a Madeira, in Portogallo, ma solo in maniera fittizia per eludere la tassazione. In realtà, era amministrata da un commercialista di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La società aveva sede a Madeira, in Portogallo, ma solo in maniera fittizia per eludere la tassazione. In realtà, era amministrata da un commercialista di Mondovì, in Piemonte. Inoltre, i soci erano, per la quasi totalità, residenti in Italia, le strategie decisionali sarebbero promanate da Torino e le attività economiche sarebbero state rivolte, principalmente, al mercato nazionale. Le indagini sono partite da Bari.

Così, nelle ultime ore, i Finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 32 milioni di euro, nei confronti della società portoghese, operante nella gestione di un servizio a pagamento per la pubblicazione di annunci su un noto portale web, amministrata nelle province di Torino e Cuneo, nonché dei suoi 22 soci. I 32 milioni sono ritenuti il profitto del reato di omessa dichiarazione commesso nella forma associativa.

Il decreto di sequestro preventivo - emesso dal G.I.P. del Tribunale di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica - costituisce l’epilogo di una verifica fiscale e delle correlate indagini di polizia giudiziaria delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari inizialmente dalla Procura della Repubblica barese. 

Le perquisizioni

A casa del commercialista sono stati rinvenuti numerosi files audio riproducenti le registrazioni effettuate dall’amministratore, sui suoi telefoni cellulari, delle riunioni con i soci, nonché con i consulenti che lo avrebbero affiancato nell’attività gestoria e amministrativa della presunta società esterovestita e di quelle ad essa collegate.

Il meccanismo

Il meccanismo utilizzato era il seguente: gli utili conseguiti dalla società di Madeira sarebbero confluiti inizialmente in una controllante, con sede a Cipro, che li avrebbe successivamente distribuiti a entità giuridiche del Regno Unito, riconducibili agli odierni indagati, i quali, a questo punto, avrebbero potuto decidere se tenerli “parcheggiati” all’estero, effettuare investimenti nei predetti Paesi o far rientrare parte delle somme in Italia, mediante l’inclusione del relativo importo nel quadro RW del modello dichiarativo presentato ai fini delle imposte dirette. 

Pertanto - secondo l’impostazione accusatoria della Procura della Repubblica di Torino - la società portoghese avrebbe omesso la presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali e posto così in essere una presunta, sistematica evasione delle imposte dovute in Italia. Da qui il sequestro dei beni.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia