Due sedicenni rovinano la statua in piazza per scattare una foto, poi scrivono una lettera allo scultore: «Ci dispiace tanto»

Due sedicenni rovinano la statua in piazza per scattare una foto, poi scrivono una lettera allo scultore: «Ci dispiace tanto»
«Le chiediamo umilmente scusa e da questo errore cercheremo di trarne un insegnamento per il futuro». È un passaggio della lettera che due 16enni di Ruvo di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Le chiediamo umilmente scusa e da questo errore cercheremo di trarne un insegnamento per il futuro». È un passaggio della lettera che due 16enni di Ruvo di Puglia hanno inviato a Max Di Gioia, autore del Talos, la statua che da qualche settimana si trova nella centrale piazza Dante.


I due, qualche giorno fa, per realizzare uno scatto accanto all'opera l'hanno danneggiata. «La nostra intenzione era farci una semplice fotografia - spiegano i ragazzini - ma per sfortuna scendendo dalla statua è accaduto l'impensabile».

La lettera

A rendere nota la lettera è stato il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco. «Che fosse stato un maldestro incidente e non un atto vandalico a danneggiare la statua di Talos ce lo avevano già detto molto chiaramente le immagini delle telecamere che avevano filmato il fatto», scrive sui social il primo cittadino che ha incontrato «i ragazzini responsabili del danno».
Sarà Di Gioia a riparare l'opera. Per il sindaco la lettera di scuse è utile perché «partire dall'assunzione di una responsabilità, dalla comprensione di avere rovinato un bene comune, qualcosa che appartiene a tutta la comunità, è importante».
La statua di marmo che raffigura il gigante Talos morente fu trovata vandalizzata la mattina del 17 novembre scorso. La freccia infissa nel calcagno del gigante in marmo di Carrara era stata spezzata. Era stato lo stesso scultore, amareggiato, a ritrovare il pezzo staccato dall'opera. Di lì l'avvio delle indagini che si sono avvalse anche delle telecamere di videosorveglianza della zona, vicino a piazza Dante. Fino all'epilogo con l'ammissione di colpa dei 16enni che hanno scritto la lettera di scuse recapitata allo scultore.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia