Martucci, Comune e Comitato vogliono impugnare il Piano

Martucci, Comune e Comitato vogliono impugnare il Piano
La questione Martucci non è conclusa. Dopo l’approvazione del piano regionale dei rifiuti e il successivo incontro in Regione, alla presenza di sindaci ed assessore...

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La questione Martucci non è conclusa. Dopo l’approvazione del piano regionale dei rifiuti e il successivo incontro in Regione, alla presenza di sindaci ed assessore Maraschio, resta un ventaglio di ipotesi al vaglio dei comuni, in particolare di Conversano e Mola. Intanto, è stato chiesto un nuovo incontro all’assessore Maraschio per proseguire il “dialogo costruttivo” (così era stato definito quello del 22 dicembre) e definire il monitoraggio del terzo lotto nonché gli interventi tecnico-amministrativi dell’area vasta di Martucci. Le parti, infatti, dopo l’incontro del 22 dicembre si erano ripromesse di incontrarsi subito dopo le festività, ma non c’è ancora una data di convocazione. Nel frattempo, comunità ed associazioni scalpitano perché, comunque, il tempo scorre. Il 28 dicembre, tra l’altro, è stato pubblicato ufficialmente il piano regionale dei rifiuti: ci sono 60 giorni per proporre eccezioni.

 

L'ipotesi di impugnare il provvedimento

In questo senso, si starebbe delineando anche l’idea di impugnare il provvedimento davanti al Tar, atto che dovrà essere effettuato entro i 60 giorni, per l’appunto. Il presidente del comitato “Chiudiamo discarica Martucci”, Vittorio Farella, conferma questa ipotesi: «Si va verso l’impugnazione per due ordini di ragioni- spiega Farella- innanzi tutto perché c’è il profilo dell’elusione del risultato del tavolo tecnico. È un problema serio, perché c’è una legge regionale che ha previsto di avere una determinazione da parte del tavolo, da consegnare alla V Commissione del Consiglio regionale, sull’eventuale stralcio di Martucci dal vecchio piano regionale. Come è noto- prosegue Farella- siamo andati avanti per lungo tempo e per mille ragioni. Per responsabilità che, come abbiamo scritto in un documento che stiamo per licenziare, sono soprattutto da parte della Regione, e lo abbiamo dimostrato attraverso lettere che abbiamo scritto, già nel 2020, al massimo ente regionale. Non potevano procedere senza prendere atto delle determinazioni del tavolo, delle quali potevano farne ciò che volevano ma non prima di averne preso atto. La seconda ragione per la quale si va verso l’impugnazione- spiega Vittorio Farella- è che esistono già documenti che dimostrano come il sito sia pregiudicato, e non, come loro insistono ad affermare, per il superamento delle soglie di contaminazione e di rischio (e ci sono già indicazioni che ne indicano il superamento).

 

I passaggi nelle carte regionali

In buona sostanza, in alcuni suoi documenti, la stessa Regione certifica l’inquinamento della zona, che impedisce di fatto l’idoneità di Martucci a ricevere nuovi impianti di trattamento. Di lì- tuona Farella- dovrebbe andar via tutto! Abbiamo tutti gli elementi per rivolgerci ad un giudice terzo per far valere le nostre ragioni. La Regione non ha una posizione ferma: ci sta semplicemente provando più volte, ma sa anche di essere in una posizione molto delicata e aleatoria dal punto di vista delle certificazioni. Esiste, inoltre, un contenzioso che riguarda la Progetto gestione Bari 5, che intende riaprire a modo suo, non andando secondo le direttive che la Regione e lo stesso giudice hanno indicato. Le due vasche sono ancora sotto sequestro, e possono essere riaperte soltanto seguendo le indicazioni emerse durante il processo, che sono piuttosto onerose; il gestore ritiene di poter fare altro e che questo sia sufficiente a soddisfare le richieste. Di qui il contenzioso».


Per tutte queste ragioni, dunque, si va verso l’impugnazione che il comitato effettuerà insieme al Comune di Conversano. Si chiederà, inoltre, di procedere all’individuazione di altri siti del barese che possano ospitare la discarica. 

 

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Quotidiano Di Puglia