Mafia, processo Pandora: confermate 94 condanne dalla Corte di Appello di Bari

Assolto l'ex vicepresidente dell'associazione Antiracket

Mafia, processo Pandora: confermate 94 condanne dalla Corte di Appello di Bari
La Corte di Appello di Bari ha confermato 94 condanne, riducendo in parte le pene, e una assoluzione al termine del processo di secondo grado "Pandora", denominato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La Corte di Appello di Bari ha confermato 94 condanne, riducendo in parte le pene, e una assoluzione al termine del processo di secondo grado "Pandora", denominato così dal nome del vaso della mitologia greca all'interno del quale sarebbero racchiusi tutti i mali della mafia barese degli ultimi 15 anni. Gli imputati, tutti affiliati ai due clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari, rispondevano a vario titolo di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale.

Le condanne

Tra le condanne più elevate ci sono quelle inflitte nei confronti dei boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede (7 anni rispetto agli 11 anni e 4 mesi del primo grado) e Domenico Conte (7 anni da 10 anni e 8 mesi) e del pregiudicato Gioacchino Baldassarre (confermata la pena a 12 anni di reclusione), ritenuti i capi organizzatori dei due gruppi criminali. I giudici hanno anche confermato la condanna di alcuni imputati al risarcimento danni, da quantificarsi in sede civile, nei confronti delle parti civili costituite nel processo, i Comuni di Bari (assistito dall'avvocato Giuseppe Buquicchio) e di Terlizzi.

Unico assolto l'ex vicepresidente dell'associazione Fai-Antiracket di Molfetta, l'imprenditore Roberto De Blasio, titolare di un'agenzia di vigilanza privata, assistito dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Francesco Morelli (Studio Fps). Le indagini dei Carabinieri del Ros documentarono più di un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, federati tra loro, nell'intera regione, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il Nord Barese, accertando anche collegamenti con le altre organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali (per l'approvvigionamento della droga) con 'ndrangheta, Cosa nostra e camorra.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia