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Il Covid era un “piccolo soldato di Allah”, mandato sulla Terra per punire gli occidentali. E loro, nonostante questo, riuscivano ad aggirare persino i divieti legati al lockdown. Dalle carte dell’inchiesta che ha visto quattro arresti due giorni fa a Bari (Muca era colui che organizzava la raccolta del denaro, Leshi e Ramku i due intermediari e Belba trasferiva il denaro in Albania, spesso telematicamente ma in qualche caso anche fisicamente, con dei “borsoni”), tutti e quattro albanesi ma residenti o nel capoluogo di Regione o nei dintorni, emergono i dettagli su una vera e propria organizzazione, finalizzata alla propaganda dell’ideologia terroristica e soprattutto alla raccolta di fondi, in questo caso da destinare a Genci Abdurrahim Balla, l’imam della Moschea “Xhamia e Letres” a Kavaje, nei pressi di Tirana.
Oggi gli interrogatori
Gli interrogatori per tutti e quattro gli arrestati partiranno oggi, intanto però gli inquirenti hanno ricostruito i movimenti dell’organizzazione. Intanto, per risalire a come i quattro si muovevano, è stato fondamentale capire anche i “giri” di denaro. Secondo una prima ricostruzione resa nota attraverso la conferenza stampa i modi di invio del denaro erano due: uno “occultato e non tracciabile”, così come si legge nell’ordinanza, che in alcuni casi si serviva persino di monete virtuale (sarebbero stati usati i bitcoin, proprio sfruttando l’irrintracciabilità di questo sistema); e un altro, invece, fisico.
La struttura dell'organizzazione
L’incaricato del trasporto di denaro era Roland Belba, che tra l’1 luglio 2020 e il 28 gennaio 2021, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbe fatto otto viaggi (quattro di andata e quattro di ritorno) per l’Albania, sempre da Bari a Durazzo. I suoi contatti con l’organizzazione albanese sarebbero testimoniati anche da alcuni messaggi su whatsapp e dalle intercettazioni telefoniche. “Roland Belba - si legge nelle carte - ha compiuto il viaggio in Albania nei primi giorni del luglio 2020, con accertato trasporto della somma di denaro, e ha affrontato in massaggi vocali inviati alla madre ed a Bedri gli aspetti delle modalità di custodia dei soldi e della consegna di essi”. Era tutto a lui, insomma, almeno secondo quanto hanno capito gli inquirenti. E alcune delle conversazioni avvenivano tramite Telegram. La ricostruzione dell’organizzazione non può prescindere da come il denaro veniva trasferito in Albania (ed è solo uno dei traffici aperti da Bari a Durazzo), che sia tramite mare o tramite moderne tecnologie non rintracciabile. E l’impressione, secondo la Procura, è che i soldi siano ben di più rispetto a quanti pensano gli investigatori. Oggi gli interrogatori, magari si capirà qualcosa in più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA
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