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Il Politecnico di Bari continua la sua operazione di rinnovamento e nella nuova offerta formativa arrivano corsi di laurea in linea con le esigenze delle aziende del territorio, e non solo. Da questo anno accademico 2022/2023, via ad un nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria energetica.
Il nuovo corso
Si tratta di un corso interateneo organizzato in collaborazione con l’università del Salento e sarà sviluppato in tre curricula (uno in inglese) di cui due avranno sede a Bari e saranno in produzione sostenibile dell’energia e generazione distribuita ed usi finali dell’energia. Un corso che ha come obiettivo «la formazione di ingegneri magistrali capaci di impiegare con competenza e flessibilità, in ambito nazionale e internazionale, le tecnologie di produzione e utilizzo dell’energia, nelle sue diverse forme, grazie anche ad una solida preparazione multidisciplinare su aspetti di carattere industriale, ambientale e socioeconomico». Ci sarà anche un nuovo corso in Transizione digitale per l’ingegneria civile e l’architettura, in collaborazione con informatica e architettura, e una laurea magistrale in Ingegneria per la gestione delle infrastrutture civili, che vedrà il coinvolgimento anche del dipartimento industriale. Inoltre, via al rinnovato corso di laurea in Ingegneria elettronica e tecnologia internet, nonché ai nuovi curricula del corso di laurea magistrale in Ingegneria informatica: intelligenza artificiale e data science; cybersecurity e cloud computing; cyberphysical systems. Spazio al nuovo corso di laurea in Trasformazione digitale, che “sfrutta” i laureati in materia non Stem e li rende lavoratori che possono entrare in aziende che hanno bisogno di un certo background.
I corsi di dottorato
Per quanto riguarda i corsi di dottorato, arrivano due nuove possibilità: un corso di dottorato in Ingegneria per la sostenibilità e la sicurezza delle costruzioni civili ed industriali; un corso di dottorato in Sistemi autonomi.
Il rettore
«Abbiamo seguito l’evoluzione della nostra Regione, indirizzatasi ultimamente verso le aziende che erogano servizi digitali – spiega il rettore - lo abbiamo fatto guardando sia cosa accade nella nostra Regione che fuori di essa, consapevoli del ruolo centrale della Puglia e del Politecnico di Bari nel bacino del Mediterraneo. Se c’è un filo conduttore che lega le novità dell’offerta formativa sta nell’ampliamento dei laboratori e della didattica laboratoriale, oltre alla contaminazione dei saperi e l’attenzione al digitale». «Continueremo ad innovare – conclude - ma dobbiamo riuscire ad investire insieme verso l’orientamento verso gli studi scientifici tecnologici. Dobbiamo convincere i ragazzi ad indirizzarsi verso percorsi Steam, soprattutto le ragazze che sono ancora troppo poche. I numeri dicono che il 70% dei laureati del Politecnico di Bari lavorano in Puglia ad un anno dalla laurea, e una statistica di pochi giorni fa ci dice che a 5 anni dalla laurea il tasso di occupazione del Politecnico di Bari è primo in Italia».
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