Il Politecnico guarda al futuro: transizione digitale e energia

Il Politecnico guarda al futuro: transizione digitale e energia
di Elga MONTANI
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Martedì 6 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:52

Il Politecnico di Bari continua la sua operazione di rinnovamento e nella nuova offerta formativa arrivano corsi di laurea in linea con le esigenze delle aziende del territorio, e non solo. Da questo anno accademico 2022/2023, via ad un nuovo corso di laurea magistrale in Ingegneria energetica.

Il nuovo corso

Si tratta di un corso interateneo organizzato in collaborazione con l’università del Salento e sarà sviluppato in tre curricula (uno in inglese) di cui due avranno sede a Bari e saranno in produzione sostenibile dell’energia e generazione distribuita ed usi finali dell’energia. Un corso che ha come obiettivo «la formazione di ingegneri magistrali capaci di impiegare con competenza e flessibilità, in ambito nazionale e internazionale, le tecnologie di produzione e utilizzo dell’energia, nelle sue diverse forme, grazie anche ad una solida preparazione multidisciplinare su aspetti di carattere industriale, ambientale e socioeconomico».

Ci sarà anche un nuovo corso in Transizione digitale per l’ingegneria civile e l’architettura, in collaborazione con informatica e architettura, e una laurea magistrale in Ingegneria per la gestione delle infrastrutture civili, che vedrà il coinvolgimento anche del dipartimento industriale. Inoltre, via al rinnovato corso di laurea in Ingegneria elettronica e tecnologia internet, nonché ai nuovi curricula del corso di laurea magistrale in Ingegneria informatica: intelligenza artificiale e data science; cybersecurity e cloud computing; cyberphysical systems. Spazio al nuovo corso di laurea in Trasformazione digitale, che “sfrutta” i laureati in materia non Stem e li rende lavoratori che possono entrare in aziende che hanno bisogno di un certo background.

I corsi di dottorato

Per quanto riguarda i corsi di dottorato, arrivano due nuove possibilità: un corso di dottorato in Ingegneria per la sostenibilità e la sicurezza delle costruzioni civili ed industriali; un corso di dottorato in Sistemi autonomi. Diventano quindi otto i corsi di dottorato, di cui oltre alle due novità sono presenti quattro pilastri “storici” e i due corsi avviati circa tre anni fa in Industria 4.0 e Scienze e ingegneria dell’aerospazio. «L’offerta formativa del Politecnico va nella direzione dell’informazione e questo fa capire come il cambiamento non va inseguito, ma guidato – sottolinea Eugenio di Di Sciascio, nella doppia veste di vicesindaco e docente del Politecnico -. Elemento essenziale il voler servire il territorio, senza dimenticare tutto il resto. Il Politecnico è una ricchezza e va fatto capire sempre di più alle famiglie. In questo territorio, in questa città, in questa Regione, si sta costruendo un futuro, una opportunità vera per i giovani». «Viviamo in un momento in cui ci sono grandi possibilità – ha concludo Di Sciascio – dobbiamo saperle raccontare e non piangerci addosso. Ci sono anche tanti problemi, ma stiamo attraendo molte aziende. Dobbiamo saper costruire opportunità con il contributo di tutti. Fondamentale avere un territorio accogliente, ma ancora più fondamentale avere fattori di attrazione». Il rettore Francesco Cupertino, nel presentare l’offerta formativa ha voluto sottolineare che questo in cui viviamo «è un momento significativo» e «sta evolvendo il modo in cui il Politecnico di Bari va avanti, dialogando con il territorio e le aziende».

Il rettore

«Abbiamo seguito l’evoluzione della nostra Regione, indirizzatasi ultimamente verso le aziende che erogano servizi digitali – spiega il rettore - lo abbiamo fatto guardando sia cosa accade nella nostra Regione che fuori di essa, consapevoli del ruolo centrale della Puglia e del Politecnico di Bari nel bacino del Mediterraneo. Se c’è un filo conduttore che lega le novità dell’offerta formativa sta nell’ampliamento dei laboratori e della didattica laboratoriale, oltre alla contaminazione dei saperi e l’attenzione al digitale». «Continueremo ad innovare – conclude - ma dobbiamo riuscire ad investire insieme verso l’orientamento verso gli studi scientifici tecnologici. Dobbiamo convincere i ragazzi ad indirizzarsi verso percorsi Steam, soprattutto le ragazze che sono ancora troppo poche. I numeri dicono che il 70% dei laureati del Politecnico di Bari lavorano in Puglia ad un anno dalla laurea, e una statistica di pochi giorni fa ci dice che a 5 anni dalla laurea il tasso di occupazione del Politecnico di Bari è primo in Italia». 

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