Cultura e investimenti: a Bari la maglia nera tra le grandi città italiane

Cultura e investimenti: a Bari la maglia nera tra le grandi città italiane
Bari all’ultimo posto degli investimenti dei beni culturali nella speciale classifica delle grandi città italiane. Tra le città più popolose, Trieste e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Bari all’ultimo posto degli investimenti dei beni culturali nella speciale classifica delle grandi città italiane. Tra le città più popolose, Trieste e Firenze sono quelle in cui le uscite superano i cento euro pro capite. Infatti, si attestano rispettivamente a 131,67 e 117,16 euro pro capite. Seguono Bologna (73,83) e Venezia (71,41). Si trovano in fondo Torino (51,06 euro pro capite), Genova (47,86) e Bari (20,06). L’ambito culturale ha una certa importanza per l’economia italiana e l’obiettivo è quello arginare le perdite del settore dovute alla pandemia. Infatti sono stati previsti dei sostanziali investimenti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr, ndr). Questi interventi di natura straordinaria devono essere sostentati anche da azioni locali mirate delle varie regioni e delle rispettive città.

Rivolta sui bandi Prin per la ricerca: "scippati" al Sud 78 milioni. Modificati tre volte gli avvisi legati al Pnrr: non garantita la quota del 40 al Mezzogiorno

Gli investimenti 


Entrando più nel dettaglio, con il Pnrr sono previsti 5,7 miliardi di euro compresi quelli del fondo complementare e del piano strategico grandi attrattori culturali, che ha lo scopo di rafforzare le grandi infrastrutture culturali italiane. Gli interventi previsti sono piuttosto vari e sono indirizzati sia al pubblico che ai privati. In particolare, uno dei settori su cui ci si concentra è quello museale che ha visto un calo importante, soprattutto in coincidenza con i periodi in cui gli spostamenti erano stati limitati ia causa delle norme anti contagio.
La classifica degli investimenti.

La Toscana risulta essere la regione con la maggior quantità di musei e monumenti di interesse storico-artistico (553). Seguono Emilia-Romagna (454) e Lombardia (433). Al contrario, si trovano minori luoghi espositivi nella Valle d’Aosta (60), in Basilicata (48) e in Molise (41). La Toscana è anche una delle regioni che nel 2018 ha registrato il maggior numero di visitatori (23,6 milioni), seconda solo al Lazio (28,2 milioni).
Gli andamenti di queste cinque grandi città si sono mantenuti stabili. L’unica eccezione è il picco di spesa registrato a Trieste nel 2018 di 326,5 euro pro capite, un valore particolarmente alto rispetto a quello dell’anno precedente (93,49). Trieste è pure il comune in cui le uscite tra il 2016 e il 2020 sono aumentate maggiormente (+35,34%). Segue Firenze (+22,53%) che però spende il 19,73% in meno rispetto all’anno precedente.

«Basta trucchetti»: l'amarezza dei rettori per il giallo sui fondi destinati agli atenei del Sud


Le spese fanno riferimento ai musei però rappresentano solo una parte delle potenziali uscite che riguardano il mondo della cultura. Nella prima, si considerano tutti gli interventi legati alla ristrutturazione e alla tutela dei luoghi di interesse storico come ad esempio i monumenti. Sono comprese inoltre le spese legate alla ricerca e alla divulgazione culturale, oltre ai contributi per la manutenzione di biblioteche, musei e teatri.

Capitale della cultura, si infrange il sogno di Mesagne: la scelta cade su Pesaro


Nella seconda, invece, sono inserite tutte le spese dedicate alla regolamentazione delle attività culturali e alla gestione delle biblioteche comunali. Si trovano anche i sostegni economici per le minoranze linguistiche e le attività di culto.


Come detto Bari in questa classifica in riferimento alle città più popolose di Italia è in fondo e all’ultimo posto con gli investimenti culturali nel capoluogo pugliese che sono sicuramente inferiori a tutte le altre città. Oltre sei milioni di euro investiti per Bari, ma un dato che- raffrontato con le altre città- non può certo far sorridere il comune del capoluogo pugliese. Resta il dato più alto tra le grandi città pugliesi, ma anche qui nel raffronto tra i capoluoghi c’è chi ha investito di più, come, ad esempio, Foggia (con oltre 30 euro di spesa per cittadino) o Lecce, che a quella cifra si avvicina. Numeri per riflettere, in attesa che il Pnrr possa - con i fondi destinati alle città metropolitane - cambiare anche questa geografia economica/culturale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia