«Questi nastri bianchi e rossi, con i quali stiamo sigillando piazze, giardini e panchine, sono il simbolo di un fallimento. Del mio fallimento». Lo scrive in un...
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«Ho provato in tutti i modi a dirvi di uscire di casa il meno possibile, a convincervi di non stare per strada a chiacchierare, di evitare capannelli, bivacchi, assembramenti. Ci ho provato girando per la città, facendo appelli in diretta dai social, minacciandovi, aumentando i controlli, chiedendo sanzioni più dure. Ma niente. Ho fallito. Oggi - prosegue - abbiamo interdetto tante aree pubbliche, le stesse aree che con enorme fatica, in tutti questi anni, abbiamo restituito alla vita, alla gioia di stare insieme, al senso più alto e più vero del fare comunità».
«Guardo quei nastri bianchi e rossi e sento dentro un grande magone.
In questi anni abbiamo scoperto la bellezza di stare insieme mentre oggi dobbiamo trovare la forza di stare da soli e non è per niente facile. Se potessi andrei ad abbracciare e ringraziare personalmente a uno a uno, la stragrande maggioranza dei baresi che con grandi sacrifici stanno rispettando le regole, a fronte di un gruppo di irresponsabili a cui il messaggio proprio non vuole entrare nella testa. Eppure - aggiunge il primo cittadino - non voglio arrendermi. Fallirò ancora, forse, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: dobbiamo impegnarci tutti, dal primo all’ultimo, per evitare che il contagio dilaghi. Per poter un giorno togliere insieme quei nastri e sventolarli come fossero festoni. Tocca a noi. Tocca a ognuno di noi. Adesso. Forza». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia