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Al suo interno si producevano divani e poltrone, ma la fabbrica di Conversano non aveva nessuna autorizzazione.
L’intervento della Guardia di finanza ha consentito di individuare la struttura principale di produzione e un ulteriore deposito, entrambi non dichiarati, nel medesimo Comune.
Materiali di risulta bruciati
Gran parte degli scarti di lavorazione e i divani ritirati a fronte della cessione del nuovo prodotto venivano illecitamente smaltiti tramite combustione sul fondo privato, producendo emissioni gassose tossiche e nocive.
All’atto dell’accesso è stato identificato, inoltre, un lavoratore “in nero” intento alla realizzazione dei prodotti e privo dei dispositivi di protezione individuale, necessari dato anche il contatto con colle e vernici pericolose. È stata disposta la sospensione dell’attività in quanto risultata manchevole delle basilari autorizzazioni amministrative, avviando nel contempo un controllo fiscale per la stima dei ricavi così celati al fisco.
Denuncia e sequestri
Il gestore dell’attività abusiva è stato denunciato per reati ambientali, per le violazioni sulle norme che garantiscono la sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché per abusivismo edilizio. Si è proceduto quindi al sequestro dei fabbricati e del suolo prospiciente per quasi 3.000 mq, su di una estensione complessiva di oltre 13.000 mq.
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Quotidiano Di Puglia