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Si fa fatica a elencare tutti i nomi delle storiche sale che hanno smesso di proiettare film a Bari. I titoli di coda sono apparsi sui maxi schermi di sale che hanno fatto la storia della città. Pochi sono i cinema che hanno resistito all’avvento dei multisala e del digitale. Si possono contare sulle dita di una mano.
Le sale che resistono: l'Esedra
Parliamo dell’Esedra, dello Splendor e de Il Piccolo di Santo Spirito. Il primo è un cinema parrocchiale. Fu costruito agli inizi degli anni cinquanta, ben attrezzato, secondo il modo di pensare di quel tempo e che venne chiamato ‘Cinema Felix’. Il parroco personalmente revisionava tutte le pellicole e dove c’era da tagliare lo faceva senza complimenti, con la ribellione delle agenzie cinematografiche e qualche volta del pubblico che si esprimeva con mugugni. La domenica mattina c’era lo spettacolo gratuito per i fanciulli che avevano il tesserino ottenuto con la frequenza al catechismo e alla celebrazione dell’eucarestia.
La sala parrocchiale riuscì a dare una certa tranquillità morale alle famiglie che volevano assistere ad uno spettacolo sereno e mandare i loro figli con la sicurezza di non causare loro turbamento di alcun genere.
Vicende varie, dopo molti anni, portarono alla chiusura del cinema che, ristrutturato e modernizzato, riapri i battenti nel febbraio 1977 con il nome di ‘Esedra’, che riprese le sue finalità e risponde efficacemente a tutte quelle motivazioni per cui deve esistere una sala cinematografica parrocchiale.
Lo Splendor e il Piccolo
Lo Splendor invece è un cinema d’essai, quindi una sala cinematografica le cui scelte di cartellone si basano sulla qualità artistica del film. Pellicole non commerciali, di derivazione avanguardista e rivolti ad un pubblico colto. Si tratta di un nuovo modo di pensare il cinema.
Anche il Piccolo di Santo Spirito trasmettono pellicole d’essai e di lirica in una moderna sala parrocchiale.
Quelli che non ci sono più
Degli altri mono sala non è rimasto nulla invece. Per citarne alcuni: non esistono più l’Odeon, il Jolly, l’Orfeo, l’Impero, il Nuovo Palazzo e il Carella. Rimane ben poco anche di quello che fu un tempo il cinema Ambasciatori. All’incirca 140 metri quadrati e una scritta “vendita” sulla saracinesca. Per i residenti della zona è sempre un grande colpo al cuore vedere quell’angolo così dismesso. Parte dell’immobile era stato abbattuto già a fine settembre 2017.
Dove un tempo c’erano le poltrone rosse, è nato un locale commerciale. Un salone di bellezza. È stata poi costruita una intera palazzina di sei piani. Del cinema del quartiere san Pasquale è stata venduta la sala dove venivano trasmessi i film. È rimasto invenduto il corridoio, l’ingresso e parte del cortile. Non si riesce a vendere da anni. L’offerta iniziale era di 270 mila euro: si tratta di un locale totalmente da ristrutturare. Al momento l’offerta è scesa a 250 mila euro. Ma si tratta, spiegano dall’agenzia immobiliare che si sta occupando della vendita, di una cifra trattabile.
L’immobile è composto da sei vetrine angolari, 150 metri quadrati circa al piano terra e oltre 40 metri quadri circa di cortile. Sono buone, a detta dell’agenzia, le condizioni interne. Sarà da 5-6 anni in vendita. Il cinema è chiuso dal 2011-2012, poi è stato venduto. Ne è rammaricato il titolare del bar che negli anni d’oro, quando il cinema era ben frequentato, ha fatto grandi affari: «Per noi è stato un grosso danno economico la chiusura del cinema. Si lavorava di più e ovviamente avevamo molta più visibilità. Tra l’altro l’Ambasciatori era anche molto bello». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia