C’erano una volta i cinema: solo tre le storiche sale che resistono a Bari

C’erano una volta i cinema: solo tre le storiche sale che resistono a Bari
di Adalisa MEI
4 Minuti di Lettura
Lunedì 26 Settembre 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:41

Si fa fatica a elencare tutti i nomi delle storiche sale che hanno smesso di proiettare film a Bari. I titoli di coda sono apparsi sui maxi schermi di sale che hanno fatto la storia della città. Pochi sono i cinema che hanno resistito all’avvento dei multisala e del digitale. Si possono contare sulle dita di una mano.

Le sale che resistono: l'Esedra

Parliamo dell’Esedra, dello Splendor e de Il Piccolo di Santo Spirito. Il primo è un cinema parrocchiale. Fu costruito agli inizi degli anni cinquanta, ben attrezzato, secondo il modo di pensare di quel tempo e che venne chiamato ‘Cinema Felix’. Il parroco personalmente revisionava tutte le pellicole e dove c’era da tagliare lo faceva senza complimenti, con la ribellione delle agenzie cinematografiche e qualche volta del pubblico che si esprimeva con mugugni. La domenica mattina c’era lo spettacolo gratuito per i fanciulli che avevano il tesserino ottenuto con la frequenza al catechismo e alla celebrazione dell’eucarestia. 
La sala parrocchiale riuscì a dare una certa tranquillità morale alle famiglie che volevano assistere ad uno spettacolo sereno e mandare i loro figli con la sicurezza di non causare loro turbamento di alcun genere. 
Vicende varie, dopo molti anni, portarono alla chiusura del cinema che, ristrutturato e modernizzato, riapri i battenti nel febbraio 1977 con il nome di ‘Esedra’, che riprese le sue finalità e risponde efficacemente a tutte quelle motivazioni per cui deve esistere una sala cinematografica parrocchiale.

Lo Splendor e il Piccolo


Lo Splendor invece è un cinema d’essai, quindi una sala cinematografica le cui scelte di cartellone si basano sulla qualità artistica del film. Pellicole non commerciali, di derivazione avanguardista e rivolti ad un pubblico colto. Si tratta di un nuovo modo di pensare il cinema. 
Anche il Piccolo di Santo Spirito trasmettono pellicole d’essai e di lirica in una moderna sala parrocchiale.

Gli esperti del settore raccontano quindi che proprio la particolarità di queste tre sale garantisce la loro longeva esistenza. Più che altro la loro sopravvivenza.

Quelli che non ci sono più 


Degli altri mono sala non è rimasto nulla invece. Per citarne alcuni: non esistono più l’Odeon, il Jolly, l’Orfeo, l’Impero, il Nuovo Palazzo e il Carella. Rimane ben poco anche di quello che fu un tempo il cinema Ambasciatori. All’incirca 140 metri quadrati e una scritta “vendita” sulla saracinesca. Per i residenti della zona è sempre un grande colpo al cuore vedere quell’angolo così dismesso. Parte dell’immobile era stato abbattuto già a fine settembre 2017. 


Dove un tempo c’erano le poltrone rosse, è nato un locale commerciale. Un salone di bellezza. È stata poi costruita una intera palazzina di sei piani. Del cinema del quartiere san Pasquale è stata venduta la sala dove venivano trasmessi i film. È rimasto invenduto il corridoio, l’ingresso e parte del cortile. Non si riesce a vendere da anni. L’offerta iniziale era di 270 mila euro: si tratta di un locale totalmente da ristrutturare. Al momento l’offerta è scesa a 250 mila euro. Ma si tratta, spiegano dall’agenzia immobiliare che si sta occupando della vendita, di una cifra trattabile. 
L’immobile è composto da sei vetrine angolari, 150 metri quadrati circa al piano terra e oltre 40 metri quadri circa di cortile. Sono buone, a detta dell’agenzia, le condizioni interne. Sarà da 5-6 anni in vendita. Il cinema è chiuso dal 2011-2012, poi è stato venduto.  Ne è rammaricato il titolare del bar che negli anni d’oro, quando il cinema era ben frequentato, ha fatto grandi affari: «Per noi è stato un grosso danno economico la chiusura del cinema. Si lavorava di più e ovviamente avevamo molta più visibilità. Tra l’altro l’Ambasciatori era anche molto bello».

© RIPRODUZIONE RISERVATA