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Tutto pronto per l’assemblea cittadina del Partito democratico: la presidente del Pd di Bari, Titti De Simone l’ha convocata infatti per l’8 febbraio di pomeriggio. D’altronde tutto il percorso di ascolto della base è stato portato a termine, come da cronoprogramma stilato dai tre segretari regionale, provinciale e locale.
Sono stati ascoltati dapprima i consiglieri comunali e gli assessori quindi i consiglieri dei municipi e poi i componenti dei direttivi dei circoli cittadini del Pd. Certo aspettare altri 8 giorni prima di celebrare l’assemblea cittadina a qualcuno potrebbero sembrare troppi, dopo che sono trascorsi diversi mesi da quando si è svolta la precedente assemblea, ma dalla prossima si uscirà con un’indicazione precisa.
Tre nomi in lizza
Se si dovesse celebrare domani, in assemblea giungerebbero sicuramente tre proposte di candidatura a sindaco del centrosinistra di Bari: quella del capo di gabinetto del sindaco di Bari, Vito Leccese, quella dell’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli e quella di Michele Laforgia sponsorizzato dai laforgiani presenti nel partito. Al momento sarebbe un testa a testa fra Petruzzelli e Leccese. Ma questa settimana potrebbe essere sufficiente per sconvolgere tutti gli attuali equilibri, ma soprattutto potrebbero giungere da Roma notizie che potrebbero servire a fare ulteriore chiarezza nel partito.
Si è sempre in attesa infatti di una risposta da parte dei 5 Stelle sulla candidatura unitaria, perché l’appoggio dei pentastellati darebbe maggior forza a Leccese in assemblea e pochi probabilmente si potrebbero opporre a un candidato che allarga il perimetro della coalizione.
Questa settimana di tempo inoltre potrebbe servire allo stesso candidato in pectore di confrontarsi con Laforgia e tentare di giungere a una sintesi anche prima che si vada al confronto sul tavolo della coalizione. Nell’assemblea dell’8 ci sarà chiaramente il capo dei senatori Pd Francesco Boccia dato che non ha mai smesso di seguire le vicende baresi. A lui si deve il “congelamento” delle tre candidature nella speranza che anche Laforgia ritirasse la sua, cosa che non si è verificata. Anzi l’avvocato è più motivato che mai anche dopo il ritiro di Lacarra, non a caso nella sua pagina facebook campeggia a caratteri cubitali “qui non si arrende nessuno”. Quindi ammesso pure che Boccia dopo aver suggerito in un primo tempo il congelamento, ora riesca nell’opera ardua di riunificare il partito e far scaturire il nome del candidato unico, ci sarà poi da risolvere la questione Laforgia che forse è più complicata di quella relative alle diverse anime del Pd. Al tavolo della coalizione o Laforgia convergerà su Leccese o il Pd proporrà le primarie. Laforgia, per coerenza con quanto sostenuto finora, non dovrebbe accettarle e la coalizione è destinata a spaccarsi. Per ora è solo uno scenario possibile. Intanto l’8 febbraio mancheranno esattamente 4 mesi alla data delle elezioni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia