Bari, costi troppo alti: lo chef chiude il ristorante a Ferragosto

Sulla destra lo chef barese Daniele Caldarulo
Per alcuni una provocazione, per altri una scelta di buonsenso. La decisione di tenere chiuso il proprio ristorante il giorno di Ferragosto, fatta dallo chef di Bari, Daniele...

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Per alcuni una provocazione, per altri una scelta di buonsenso. La decisione di tenere chiuso il proprio ristorante il giorno di Ferragosto, fatta dallo chef di Bari, Daniele Caldarulo, non è passata inosservata. Anche perché Caldarulo ha voluto affidare ai social il suo sfogo.

Lo sfogo su Facebook, prezzi alle stelle

«A Ferragosto non lavoro – ha scritto su Facebook -. Non perché “ho fatto i soldi” come qualche imbecille può pensare, ma per il semplice motivo che, per assurdo, in questo periodo storico di inflazione, non trovo la giusta marginalità di guadagno. I prezzi della materia prima sono arrivati alle stelle, il pesce non si può “toccare”, i frutti di mare idem, e chi più ne ha più ne metta». Poche parole, ma dritte a centrare il bersaglio. E a far accendere l’attenzione su un problema che sta caratterizzando il settore della ristorazione nel post Covid. I costi di gestione sono arrivati alle stelle, e non è sempre possibile aumentare i prezzi e far “pagare” i maggiori costi ai propri clienti, soprattutto in un periodo in cui l’aumento dei costi è una problematica condivisa da imprenditori ed operai. «Il problema di fondo – sottolinea Caldarulo – è che è diventato difficile fare impresa, siamo in piena inflazione, e tutti i costi sono schizzati alle stelle. Quello che ho voluto fare è dare un segnale forte, chiudendo a Ferragosto». «Nel mio ristorante non faccio menù fisso – aggiunge – per cui sono costretto a comprare la materia prima, con i rischi che questo comporta. Inoltre, essendo festivo devo pagare di più i dipendenti. Tolte le spese fisse, i costi variabili, la luce, il gas, ecc… cosa resta, dopo 18 ore di lavoro?». «È ora che qualcuno ci ascolti, e comprenda quali sono le problematiche che abbiamo – conclude –. Spero che la mia voce venga ascoltata da chi di dovere e si pensi ad un tavolo tecnico dedicato al settore Horeca, per capire cosa poter fare per migliorare la situazione».

L'opinione dei colleghi

La polemica alzata da Caldarulo vede i suoi colleghi concordi, anche se non tutti sono propensi ad arrivare ad una decisione drastica come quella di chiudere il giorno di Ferragosto. «La situazione è tragica – sottolinea Vito Dellino, titolare del ristorante “La Tana dei Lupi” in largo Adua –, alle attuali condizioni è quasi impossibile rientrare nelle spese. Parliamo di aumenti che hanno riguardato tutto, dalle bollette di luce e gas fino alle materie prime. Molti grandi ristoranti non riescono ad andare avanti». E sulla decisione di chiudere a Ferragosto, Dellino spiega: «Personalmente, lavoro molto il mese di agosto, e sarei davvero uno stupido a chiudere. Per non parlare della giornata di Ferragosto, giornata dell’anno in cui lavoriamo di più, considerando che comunque il mio ristorante è sul mare e in pochi aprono quel giorno». Il discorso dell’aumento dei costi ha portato molti ristoranti a dover aumentare i prezzi. «Anche noi abbiamo aumentato i prezzi del menù – conclude Dellino – ma poi ci siamo ricreduti. Il fatto è che non siamo solo noi ad avere problemi, anche gli operai li hanno, e sembra essere diventato un lusso poter andare al ristorante». «La situazione è difficile, noi saremo comunque aperti, anzi ad essere sinceri il mio ristorante è aperto 365 giorni all’anno – aggiunge Diego Biancofiore, titolare del “Ristorante Biancofiore” – noi siamo sempre al servizio del turismo anche se quest’anno vediamo che mancano molte nazioni, e quello che potremmo definire turismo d’eccellenza. Per non parlare del fatto che mancano anche i clienti italiani. I costi sono raddoppiati, sia quelli relativi alla materia prima che quelli relativi al costo del personale, ed è dura. Si riducono di molto i guadagni». «Purtroppo, ci troviamo anche di fronte al fatto che non c’è tantissima richiesta – aggiunge Biancofiore – e posso comprendere che aprire il giorno di Ferragosto per fare l’incasso di una giornata normale diventa complicato». «Noi apriremo a Ferragosto nonostante tutto – conclude Biancofiore – le difficoltà come detto ci sono, ma è giusto anche dare un servizio ai clienti». Una provocazione, quella lanciata da Caldarulo, da cui, quindi, si potrebbe partire per capire come aiutare il settore.

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Quotidiano Di Puglia