Trasporti, altre dimissioni nel consiglio di amministrazione di Amtab. Il Cda nominato nel 2022 ora non esiste più

Trasporti, altre dimissioni nel consiglio di amministrazione di Amtab. Il Cda nominato nel 2022 ora non esiste più
Ancora emorragie nella gestione dell'Amtab , la municipalizzata che gestisce i trasporti pubblici per il Comune di Bari . A lasciare è un altro componente del cda,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ancora emorragie nella gestione dell'Amtab , la municipalizzata che gestisce i trasporti pubblici per il Comune di Bari . A lasciare è un altro componente del cda, l'ingegner Giovanni Paternoster, che abbandona la poltrona di consigliere di amministrazione sulla quale sedeva dal 3 novembre 2022. Un consiglio di amministrazione, quello nominato dal sindaco di Bari, Antonio Decaro un anno e mezzo fa che, oggi, risulta essere integralmente dimissionario. 

I precedenti 


Prima sono arrivate, a luglio del 2023, le dimissioni del presidente, l’avvocato Sabino Persichella, il quale, dopo avere in qualche modo messo qualche toppa per risanare la grossa perdita nei conti dell’azienda lasciata dal suo predecessore, l’avvocato Pierluigi Vulcano, rimise il mandato nelle mani del primo cittadino barese. Il mese scorso, poi, fu la volta della consigliera Lorena Costantini che, dopo poche settimane dalla nomina dell’amministratore giudiziale, rassegnò le sue dimissioni. Martedì pomeriggio è stato l’ultimo componente di quel consiglio a fare un passo indietro. Le ultime due dimissioni, nonostante le motivazioni ufficiali addotte dagli interessati al momento dell’abbandono, secondo fonti ben informate sarebbero legate al cataclisma giudiziario che, ormai da quasi due mesi, sta travolgendo l’azienda pubblica barese. Il 22 febbraio, infatti, la terza sezione penale del tribunale di Bari, su richiesta della Dda, la direzione distrettuale antimafia, che aveva condotto le indagini dell’operazione “Codice interno”, decise di nominare, al vertice dell’azienda di viale Jacobini, una sorta di “commissario antimafia”, nella persona dell'avvocato romano Luca d’Amore. 
Quattro giorni dopo, il 26 febbraio scorso, il provvedimento di messa in stato di amministrazione giudiziale, fu notificato al cda e al comune, proprio in concomitanza dell’esecuzione delle 137 ordinanze di custodia cautelare emerse dall’indagine della procura antimafia. Alcune hanno colpito dipendenti dell’azienda con accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso per l’assunzione di personale legato alla famiglia del clan mafioso dei Parisi. Con l’arrivo, poi, del nuovo manager nominato dal tribunale, il quale, con l’ausilio del suo staff, ha acquisito informazioni e documenti inerenti procedure di selezione e assunzioni e la gestione delle gare di appalto di forniture e servizi, è stato aperto dagli inquirenti un secondo nuovo fascicolo d’indagine. 


Intanto, la presidente, la professoressa Angela Donvito è stata a lungo ascoltata dagli investigatori, come persona informata dei fatti e non indagata. Pochi giorni dopo la bufera giudiziaria a lasciare è stato il direttore generale, Domenico Mariani, preso in prestito qualche mese prima dall'Asi. 
Dal lavoro dell'amministratore giudiziale e degli investigatori sarebbe emerso un quadro ancor più pesante di quello che era stato tracciato dalla Dda. Sotto la lente assunzioni attraverso bandi di affidamento di servizi prima pubblicati e, poi, revocati. Fari anche su alcune progressioni professionali che sarebbero state attribuite, “ad personam”, a personaggi legati alle famiglie dei clan e senza le necessarie procedure selettive, come non chiara sarebbe la procedura di affidamento della gestione del bar aziendale, anch'esso, affidato a una parente dei Parisi. 


Sarebbero emerse, poi, contorte procedure transattive di carattere patrimoniale con rischi occupazionali, presunti ammanchi di cassa legati alla gestione dei parcheggi in occasione dei grandi eventi. In tutto questo bailamme, il sindaco di Bari, in accordo con la procura ha deciso, dieci giorni fa, di sostituire in cda la dimissionaria Costantini con lo stesso amministratore giudiziale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia