Amministrative a Bari: Colaianni molla, ultimi tentativi. Ma la spaccatura è sempre più vicina

Amministrative a Bari: Colaianni molla, idea terzo nome. Ma la spaccatura è sempre più vicina
Morto il re, viva il re. Tramonta l’ipotesi Nicola Colaianni quale tentativo di mediazione per la ricerca del candidato unitario del centrosinistra a Bari e la...

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Morto il re, viva il re. Tramonta l’ipotesi Nicola Colaianni quale tentativo di mediazione per la ricerca del candidato unitario del centrosinistra a Bari e la possibilità che il fronte si presenti unito rimane ora appesa a un filo. L’ex magistrato e parlamentare ha fatto un passo indietro, dopo confronti sulla possibilità di convergere sulla sua figura non andati a buon fine, ai quali si sono aggiunte le parole del leader 5Stelle Conte che ha ribadito come Laforgia sia il candidato del Movimento. Nel frattempo inizia a circolare la voce che ci potrebbero essere almeno un paio di nuovi terzi nomi.

Quasi come se si fosse a settembre scorso, mentre ora i tempi sono oggettivamente sempre più ristretti, le liste si dovranno consegnare entro il 7 maggio. E tutto fa pensare che l’8 e il 9 giugno per il centrosinistra ci saranno due candidati: Vito Leccese e Michele Laforgia. A rilanciare comunque l’ipotesi del terzo nome è il presidente provinciale di Italia viva.

I dettagli

«Sono in stretto contatto con Matteo Renzi – afferma Stefano Franco - che sta seguendo da vicino la situazione barese. Stanno circolando altri terzi nomi e non è escluso che su qualcuno di questi terzi nomi Italia Viva possa convergere. Prima si diceva o uno dei due candidati fa un passo indietro o si va spaccati, una volta che una forza politica ne ha proposto un terzo vuol dire che può esistere e a quel punto anche altri partiti hanno cominciato a muoversi». Franco non rivela l’identità ma ne traccia l’identikit. «L’impressione che ho è che si possa convergere su un profilo che oltre ad essere un garante della legalità, sia anche un garante di una gestione burocratica e amministrativa efficace. Qualcuno che proviene da incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione. Un barese perché Bari deve essere gestita da un barese». 

In attesa che si faccia chiarezza su eventuali altre candidature capaci di mettere d’accordo tutti, le coalizioni sono andate avanti con il lavoro a cominciare da Leccese che ieri ha incontrato tutti i partiti che lo sostengono. E i partiti hanno risposto compatti. Già in mattinata la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, alla Stampa Estera aveva ribadito l’appoggio a Leccese. «Noi siamo al fianco di Leccese, persona specchiata, per andar avanti. Gli abbiamo detto siamo con te anche se vorrai tentare un dialogo per una strada unitaria. Stanno discutendo». Sull’altro fronte è previsto per questa sera l’incontro di Laforgia con partiti e associazioni che lo sostengono. Ieri comunque a tenere banco sono state le reazioni alla rinuncia dell’ex magistrato di Cassazione, Colaianni. «Ho appreso il ritiro della disponibilità generosamente espressa da Nicola Colaianni, al quale va tutta la mia solidarietà personale. Per parte mia – ha scritto Laforgia - come ho detto e ripetuto anche a lui, avevo il mandato di tutte le forze politiche che hanno espresso e sostenuto la mia candidatura per verificare le condizioni di un accordo unitario: condizioni che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Colaianni, erano da lui condivise. Prendo atto che per altre ragioni si dice che una composizione non è possibile e mi riservo, a questo punto, di valutare quello che farò dopo aver sentito, nelle prossime ore, Vito Leccese, la Convenzione per Bari 2024 e il Movimento Cinque Stelle». 


Anche l’altro candidato è intervenuto sull’abbandono di Colaianni. «Voglio ringraziare di cuore Nicola Colaianni – ha detto Leccese - catapultato, suo malgrado, in un clima da talent show. Lo ringrazio innanzitutto per averci provato. E, poi, per aver detto con parole gentili una verità spiacevole. Vi sono troppe rigidità che impediscono una ricomposizione del centrosinistra barese. Intanto, come purtroppo temevo, si è perso altro tempo e, inoltre, si è maltrattato un autorevole protagonista della nostra comunità. Farò il punto con i partiti e le forze che mi sostengono e chiederò che ci si concentri sulla campagna elettorale. Tuttavia, come mi ero impegnato a fare, incontrerò Michele Laforgia per un’ultima riflessione». Alcuni dati inconfutabili: la candidatura di Colaianni è stata il frutto di un’iniziativa di Vendola e non certo concordata prima con i partiti. Insomma nessun partito della Convenzione o del fronte di Leccese ha dato mandato esplorativo a Vendola. Nella riunione della Convenzione di sabato scorso, i rappresentanti dei vari partiti non hanno esultato per la proposta Colaianni. La rinuncia dell’ex magistrato è avvenuta prima che Leccese si confrontasse coi suoi partiti, ma dopo le reazioni dei partiti della Convenzione e dopo le parole di Giuseppe Conte in un comizio in Calabria.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia