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La Procura di Bari ha chiesto cinque condanne (per quattro persone e la Banca popolare di Bari) nell'ambito del processo su una presunta evasione fiscale di un medico barese, i cui proventi sarebbero stati riciclati con la complicità di una funzionaria dell'istituto di credito. Quattro condanne a pene comprese tra i 7 anni e i 18 mesi di reclusione sono state chieste per il medico barese Vito Covelli, il padre Michele, il commercialista barese Fabio Quaranta e Angela Saponaro, ex direttrice di filiale della Banca Popolare di Bari.
Anche la banca tra gli imputati
Gli imputati rispondono, a vario titolo, di riciclaggio e dichiarazione infedele dei redditi, in parte prescritti. Anche la banca è imputata nel processo per la responsabilità amministrativa degli enti e il pm Federico Perrone Capano ne ha chiesto la condanna alla sanzione pecuniaria di 700mila euro, oltre alla sanzione interdittiva del divieto per sei mesi di pubblicizzare beni e servizi.
Dall'evasione al riciclaggio
I fatti contestati risalgono agli anni 2007-2014. La vicenda riguarda un presunto giro di evasione fiscale realizzato da Covelli e il successivo riciclaggio dei soldi non fiscalizzati, circa 800mila euro, realizzato - secondo l'accusa - grazie alla complicità del funzionario di banca, del commercialista e del padre. In particolare per Vito Covelli è stata chiesta la condanna a 2 anni di reclusione e per Quaranta a 18 mesi di reclusione per il reato di dichiarazione infedele dei redditi, entrambi con pena sospesa. Per il padre del professionista e per la funzionaria di banca, accusati di riciclaggio, il pm ha chiesto rispettivamente 5 anni e 7 anni di reclusione. Si tornerà in aula l'11 novembre per la discussione della parte civile.
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