La loro figlia adottiva ha sette anni e vive a Kanpur, a 500 chilometri da Delhi (India), ma a causa della pandemia non possono andare a prenderla per portarla a casa, in Italia....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Pino e Angela, lui ingegnere, lei tecnico di laboratorio ma da alcuni anni casalinga e mamma a tempo pieno, sono alla loro seconda adozione. Hanno un figlio di origini cambogiane che oggi ha 12 anni, adottato nel 2010. A giugno 2017 hanno avviato nuovamente le pratiche per adottare un altro bambino. Due anni dopo hanno saputo che sarebbero diventati genitori di una bambina indiana di 6 anni. Siamo a giugno 2019. La burocrazia dei documenti da presentare, tradurre e autenticare, ha fatto passare altri mesi e il 16 gennaio 2020 mamma, papà e figlio sono andati in India per conoscere la loro bambina e presentarsi all’udienza di adozione davanti al Tribunale. Sono rimasti in India una settimana e poi sono tornati in Italia in attesa dei documenti, passaporto e certificato di nascita, e di essere richiamati per andarla a prendere.
La sentenza è arrivata a fine gennaio. Il passaporto a fine febbraio. Attendevano l’ultimo certificato che, stando alle previsioni, avrebbe dovuto essere pronto entro marzo, ma il lockdown per il coronavirus ha bloccato tutto.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia