Era un dirigente dell'industria discografica e per sua stessa ammissione non sapeva niente di aerei. Ma arrivato a 50 anni, Tony Fernandes è ormai «mister Air Asia». ...
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E' l'uomo che ha fatto di un'irrilevante compagnia malese la regina del settore low cost, cavalcando l'onda del boom di spostamenti nell'Asia della crescita economica record, e sempre mantenendo lo stile che ha voluto infondere alla sua creatura: sì senza fronzoli, ma anche «simpatica» e avvicinabile da tutti. Cittadino malese della minoranza indiana, a 12 anni Fernandes fu spedito in un lussuoso collegio britannico.
Il padre l'avrebbe voluto medico; ma dopo la laurea in ragioneria alla London School of Economics, il giovane Tony entrò da subito nel mondo della musica, dimostrando presto il suo spirito di iniziativa. A soli 26 anni, la Warner gli diede in mano la responsabilità delle sue operazioni in Malaysia. Fernandes sentiva però l'attrazione del settore aereo, e nel 2001 ebbe un'illuminazione. Intuendo che l'Asia sarebbe stata un terreno fertile per il concetto del «low cost» che stava prendendo piede in Europa, trascorse due giorni all'aeroporto londinese di Luton con una telecamera e parlando con staff e passeggeri.
Chiamò la moglie dicendogli di voler avere una sua compagnia. In risposta, lei gli rise in faccia. Lui però faceva sul serio, e l'occasione propizia arrivò presto. Nel 1997 era stata fondata la Air Asia, un'oscura compagnia controllata dalla Malaysia Airlines, che però era rimasta al palo con due soli Boeing e un mare di debiti. Il primo ministro malese Mahathir Mohamad la cedette a Fernandes per la cifra di un ringgit (20 centesimi di euro). Il nuovo proprietario ci investì i risparmi della sua carriera discografica e persino l'ipoteca sulla casa.
L'azienda è ora un gigante nel settore, e il suo marchio è finito come sponsor anche in Formula Uno e nel campionato di calcio inglese.
Quotidiano Di Puglia