Terremoto, le ultime scosse ai Castelli: «Il vulcano si è svegliato»

Ieri è stata una giornata di tensione per centinaia di migliaia di residenti dei Castelli e Roma Sud che per due giorni hanno sentito tremare la terra con otto scosse in 48...

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Ieri è stata una giornata di tensione per centinaia di migliaia di residenti dei Castelli e Roma Sud che per due giorni hanno sentito tremare la terra con otto scosse in 48 ore. Altre tre scosse hanno spaventato la popolazione. I movimenti sismici si sono susseguiti venerdì e sabato con epicentro a Lariano a una media di 10 chilometri di profondità e di 3 gradi della scala Richter. Hanno oscillato i lampadari, sedie e tavoli hanno traballato alle due del pomeriggio e poi, l’indomani, le persone si sono svegliate in piena notte facendole precipitare in strada.


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Le scosse hanno seminato paura e panico anche nei quartieri La Romanina, Appio Latino, Tuscolano e Prenestino. Ieri, il cielo è rimasto “coperto”, per tutto il giorno. Una giornata contraddistinta dal classico “tempo da terremoto”, un’espressione forse non appropriata e corretta che nelle borgate romane si traduce così: «Oggi è ‘na cappa!». Sono tante le persone dell’hinterland rimaste in casa a contare le nuove crepe su pareti e pavimento. Diversi i pezzi d’intonaco che si sono staccati dai palazzi antichi. Soprattutto nelle abitazioni dei borghi a Lariano, Velletri, Nemi, Rocca Priora e Monte Compatri.

Il vulcano attivo dei Colli Albani che domina Roma è tornato a far sentire la sua presenza dopo l’ultima scossa del 28 luglio con epicentro ad Albano. Ancora prima a marzo ad Ariccia fino ad arrivare alle tre scosse più forti a novembre 2019 a Colonna e Artena. Circa quattro anni fa, Fabrizio Marra ricercatore dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) dichiarò che «il vulcano è pronto per un nuovo futuro risveglio».
 


Una asserzione che accostata a recenti studi dell’Istituto hanno chiuso un quadro tutt’altro che rassicurante: «Il vulcano – parole di Marra nel 2016 - ha appena iniziato un nuovo ciclo di alimentazione delle camere magmatiche che potrebbe portarlo nel prossimo millennio, da uno stato dormiente a quello di risveglio. Da qui la necessità di monitorare sin da oggi quest’area». In seicentomila anni di attività ci sono state solo 11 eruzioni a distanza di quarantamila anni ciascuna ma due notti fa oltre mezzo milione di persone ha trascorso ore sotto le stelle, aspettando che la terra smettesse di tremare.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia