Terremoto, le ultime scosse ai Castelli: «Il vulcano si è svegliato»

Terremoto, altre scosse ai Castelli: «Il vulcano si è svegliato»
Terremoto, altre scosse ai Castelli: «Il vulcano si è svegliato»
di Chiara Rai
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Lunedì 31 Agosto 2020, 00:52 - Ultimo aggiornamento: 11:07

Ieri è stata una giornata di tensione per centinaia di migliaia di residenti dei Castelli e Roma Sud che per due giorni hanno sentito tremare la terra con otto scosse in 48 ore. Altre tre scosse hanno spaventato la popolazione. I movimenti sismici si sono susseguiti venerdì e sabato con epicentro a Lariano a una media di 10 chilometri di profondità e di 3 gradi della scala Richter. Hanno oscillato i lampadari, sedie e tavoli hanno traballato alle due del pomeriggio e poi, l’indomani, le persone si sono svegliate in piena notte facendole precipitare in strada.

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Le scosse hanno seminato paura e panico anche nei quartieri La Romanina, Appio Latino, Tuscolano e Prenestino. Ieri, il cielo è rimasto “coperto”, per tutto il giorno. Una giornata contraddistinta dal classico “tempo da terremoto”, un’espressione forse non appropriata e corretta che nelle borgate romane si traduce così: «Oggi è ‘na cappa!». Sono tante le persone dell’hinterland rimaste in casa a contare le nuove crepe su pareti e pavimento. Diversi i pezzi d’intonaco che si sono staccati dai palazzi antichi. Soprattutto nelle abitazioni dei borghi a Lariano, Velletri, Nemi, Rocca Priora e Monte Compatri.

Il vulcano attivo dei Colli Albani che domina Roma è tornato a far sentire la sua presenza dopo l’ultima scossa del 28 luglio con epicentro ad Albano. Ancora prima a marzo ad Ariccia fino ad arrivare alle tre scosse più forti a novembre 2019 a Colonna e Artena. Circa quattro anni fa, Fabrizio Marra ricercatore dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) dichiarò che «il vulcano è pronto per un nuovo futuro risveglio».
 



Una asserzione che accostata a recenti studi dell’Istituto hanno chiuso un quadro tutt’altro che rassicurante: «Il vulcano – parole di Marra nel 2016 - ha appena iniziato un nuovo ciclo di alimentazione delle camere magmatiche che potrebbe portarlo nel prossimo millennio, da uno stato dormiente a quello di risveglio. Da qui la necessità di monitorare sin da oggi quest’area». In seicentomila anni di attività ci sono state solo 11 eruzioni a distanza di quarantamila anni ciascuna ma due notti fa oltre mezzo milione di persone ha trascorso ore sotto le stelle, aspettando che la terra smettesse di tremare. 

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