L’argomento è considerato quasi un tabù. Troppo alto il polverone politico che rischia di sollevare. Ma all’interno del governo i ministri ed i tecnici...
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Oltre mille miliardi di tasse non riscosse: recuperato solo il 13,3%
Cartelle esattoriali, nonostante lo stop per Covid il 60% dei morosi ha pagato le imposte
Cartelle fiscali, stop fino al 15 ottobre: il vademecum dell'Agenzia delle Entrate
LE RAGIONI
Oggi le ragioni ci sarebbero tutte. Non solo il Paese si trova nella più grande crisi dal dopoguerra, ma alle porte c’è una riforma fiscale che potrebbe permettere di chiudere molti conti con il passato. Anche magari cancellando una parte ormai inesigibile di quel magazzino di cartelle che vale ormai mille miliardi ma che, tutti sanno, essere per per due terzi totalmente inesigibili. Al ministero del Tesoro, intanto, si continua a lavorare anche alla struttura dell’Irpef. Sul tavolo c’è una sforbiciata alle aliquote, ridotte dalle attuali 5 a 3, una semplificazione del sistema delle agevolazioni fiscali con introduzione del “modello tedesco”, una correzione del bonus 80 euro, attualmente viziato da qualche inconveniente tecnico, e, di contorno, una rivisitazione dell’Iva. L’Irpef del futuro è un dossier con molte incognite ma con tre punti fermi nella testa di Roberto Gualtieri. Il ministro dell’Economia punta ad applicare una strategia chiara: ridurre le tasse a partire dal ceto medio ridisegnando la curva del prelievo. Nei piani del numero uno del dicastero di Via XX Settembre c’è, appunto, la cancellazione di due aliquote (non tutte subito, ma per moduli) con una sostanziale rivisitazione delle classi impositive. Impossibile, al momento, fissare il livello delle future aliquote (oggi posizionate al 23, 27, 38, 41 e 43%), ma chi lavora al progetto anticipa che, di certo, l’aliquota più bassa sarà ridotta di 1-2 punti. Per finanziare la riforma fiscale si cercano almeno 15 miliardi di euro: una cifra che dovrebbe spuntare fuori soprattutto da una riqualificazione delle tax expenditures, i bonus attraverso i quali gli italiani riducono il carico delle tasse da pagare.
ACCORPAMENTO ALIQUOTE
Altro punto fermo: l’accorpamento delle aliquote sarà realizzato in modo tale da cancellare il paradosso connesso all’allargamento da 80 a 100 euro del bonus Renzi per chi guadagna fino a 28 mila euro e per chi è titolare della nuova detrazione per i redditi fino a 40mila euro.
Quotidiano Di Puglia