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Tra le cose bizzarre di quest'estate caratterizzata da picchi di calore inauditi, è spuntato il giallo dello striscione apparso sui cieli del litorale romano con una singolare scritta: “Benedetto XVI non ha mai abdicato” tra lo sbigottimento dei bagnanti mentre si spalmavano la crema solare e trovavano riparo sotto l'ombrellone dai raggi del sole. Solitamente questo tipo di scritte rientra nelle campagne pubblicitarie mirate che, sfruttando i vari mezzi a disposizione, si avvalgono dei biplani: volando a bassa quota i velivoli possono mostrare ai turisti e ai vacanzieri marche di prodotti nuovi, ristoranti o altri locali in cui viene organizzato qualche evento estivo.
Stavolta, invece, la scritta ripresa con i telefonini da migliaia di persone ha come oggetto il Papa emerito, Benedetto XVI, scomparso il 31 dicembre scorso e sepolto a San Pietro come tutti i pontefici. Visto che in questi mesi è uscito un libro che avanza la tesi (smentita con forza da tutte le fonti ufficiali) che la rinuncia di Joseph Ratzinger avvenuta nel 2013 non sarebbe stata valida per diversi cavilli canonici, l'autore, Andrea Cionci, contattato dal Messaggero, ha assicurato di non saperne nulla di quello strano striscione. «Posso certificare che non è una iniziativa pubblicitaria, né per me né per altri».
Il giallo dell'estate romana sotto l'ombrellone è servito e così è partito sui social il tormentone agostano su chi abbia pagato la società che gestisce i biplani per le pubblicità sulla spiaggia.
A smorzare ogni tipo di dubbio o polemica sulla validità della rinuncia ci aveva pensato il diretto interessato nel 2014. Benedetto XVI aveva inviato una lettera ad un giornalista, Andrea Tornielli. «Non c'è il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino» e le «speculazioni» in proposito sono «semplicemente assurde». Joseph Ratzinger spiegava anche che non era stato costretto a dimettersi, non l'aveva fatto a seguito di pressioni o complotti e la sua rinuncia - per quanto indigesta a molti- era da considerarsi canonicamente valida. In questo modo metteva fine all'idea di una diarchia, tra un Papa regnante e uno dimezzato.
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Benedetto XVI comunicava poi che la sua libera decisione di dimettersi per «ingravescente aetate», per motivi di età, era maturata liberamente, nelle condizioni previste dal Codice di diritto canonico. «Sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». Nei giorni successivi, Ratzinger faceva sapere che avrebbe mantenuto il nome di Benedetto XVI, che si sarebbe definito «Papa emerito» e avrebbe continuato a indossare l'abito bianco.
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Quotidiano Di Puglia