Una corda appesa alla trave di legno del soffitto e il corpo, in avanzato stato di decomposizione, sul pavimento. E' una scena raccapricciante quella che si è...
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LA SITUAZIONE
Il resto lo avrebbe fatto il processo di decomposizione accelerato anche dal caldo di questi giorni e dal peso del corpo che forzava sulla corda. «Viveva qui da solo - raccontano i vicini. - Era una brava persona e un gran lavoratore. Si arrangiava facendo lavori saltuari, tutto quello che gli capitava. Non lo vedevamo da qualche giorno, ma era una persona riservata e non potevamo immaginare mai un dramma del genere». Tanto che inizialmente hanno pensato che il cattivo odore provenisse da qualche carcassa di animale, finché negli ultimi quattro giorni non è diventato via via insopportabile. Sembra che l'uomo negli ultimi tempi si fosse sempre più isolato. E sulla parete della stanza in cui è stato trovato sarebbero stati trovati dei foglietti attaccati, in parte scritti in italiano e altri in albanese. Frasi come «veniamo da Dio e torneremo a Dio», «Io vado col mio Dio». La certezza assoluta sulla causa della morte arriverà comunque dall'autopsia, disposta dal pm di turno Giuseppe Mimmo che ha fatto scattare anche il sequestro per la casetta di via Trieste, in attesa di chiudere ufficialmente il caso. La strada è rimasta chiusa per circa quattro ore, il tempo per i rilievi e per la rimozione del corpo.
Elena Ceravolo
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Quotidiano Di Puglia