ROMA - Il giorno del Colle è arrivato. Cominciano alle 15 le votazioni per la scelta del successore di Giorgio Napolitano. Un nome certo non c’è. ...
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Nel lungo faccia a faccia di ieri fra Renzi e Berlusconi le due posizioni sono apparse lontane: il premier spinge sul nome dell’ex ministro e membro della Consulta Mattarella che vedrebbe compatto anche il Pd, ma al Cav non piace. Dal canto suo il premier non ha intenzione di subire il diktat del Cavaliere e non può digerire Giuliano Amato che tanto piace al leader di Forza Italia. Sul nome di Mattarella potrebbe concentrarsi una maggioranza diversa (il Pd, i fuoriusciti grillini, Sel e qualche franco tiratore da destra).
Ma davvero il premier vuole tradire Berlusconi? Il braccio di ferro potrebbe chiudersi con l’intesa su un terzo candidato, come Walter Veltroni o Piero Fassino. Oggi in mattinata ci saranno le ultime trattative e Renzi potrebbe rivedere ancora Berlusconi. Il Cav non ha gradito i toni del presidente del Consiglio anche se ai suoi ha assicurato che il premier ha «accettato i nostri no». Alla fine potrebbe anche cedere e, a fronte di determinate garanzie, accettare il nome di Mattarella. Se invece lo stallo dovesse continuare, si potrebbe assistere a una virata verso una personalità istituzionale (come il presidente del Senato Grasso) o a un nome a sorpresa, come è nello stile del premier.
Nell’incertezza provano a infilarsi i 5 stelle che sperano di far ballare il patto del Nazareno proponendo ai loro iscritti una rosa di nomi fra cui figurano a sorpresa anche Prodi e Bersani. L’obiettivo lo confermano anche i parlamentari stellati: «Serve un nome che destabilizzi mister Bean e gli dia uno schiaffone».
Le Quirinarie grilline si svolgeranno questa mattina e da lì uscirà il nome che voteranno i parlamentari pentastellati. La rosa comprende, oltre Prodi e Bersani, Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky. Difficile che si possa assistere a una saldatura coi voti della minoranza Pd, degli ex grillini e di Sel. La votazione di oggi dovrebbe vedere schede bianche. Quella decisiva, la quarta, quando basterà la maggioranza assoluta di 505 voti su 1009, potrebbe svolgersi già domani o, al massimo, sabato mattina. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia