ROMA - Nessun accordo segreto tra Italia e India per chiudere il caso marò. La strada resta quella dell'arbitrato internazionale, alla luce del sole. Roma e New Delhi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stato il Telegraph, citando «tre alti funzionari di Delhi», ad evocare una trattativa tra i due governi al di fuori della Corte dell'Aja, in attesa che l'arbitrato - avviato a giugno su richiesta italiana - stabilisca la giurisdizione del caso. In caso di accordo l'India non si opporrebbe al rientro di Salvatore Girone in Italia fino al pronunciamento dell'Aja. Prima però, l'Italia dovrebbe ritirare le sue obiezioni all'adesione dell'India a quattro importanti organismi internazionali per il controllo delle esportazioni di tecnologia nucleare e missilistica, tra cui il Missile Technology Control Regime (Mtcr). Come seconda condizione, smettere di ostacolare l'accordo commerciale Ue-India. Infine, impegnarsi a rimandare Girone e Latorre (in Italia per motivi di salute), qualora l'arbitrato affidasse il processo all'India. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia