Dieci soldati siriani sono stati decapitati dall'Isis che li aveva catturati nella sua avanzata verso Palmira, dove si teme possano distruggere le rovine dell'antica...
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Altri 16 soldati siriani sono stati uccisi nei combattimenti, che si svolgono tra la stessa Palmira e la cittadina di Sukhna, 30 chilometri a Est, per il controllo della strada strategica che conduce verso Dayr az Zor. Secondo l'Ondus, i jihadisti hanno colpito con mortai la città nuova di Palmira, situata a pochi chilometri dalle rovine. Qualche decina di chilometri a Nord di Palmira sono situati i pozzi di gas naturale di Shaer, a suo tempo conquistati dall'Isis e poi riconquistati dalle forze lealiste, ma per il cui controllo si combatte ancora.
Palmira è un sito archeologico dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità situato a 240 chilometri a sudovest di Damasco. L'Isis ha già distrutto alcuni importanti siti archeologici in Iraq, come quello di Nimrud risalente a tremila anni fa e quello assiro di Hatra, città patrimonio dell'Unesco, sparando con kalashnikov contro manufatti del II-III secolo a.C.. Prima avevano distrutto con asce e picconi le statute conservate nel museo di Mosul e avevano dato fuoco a libri antichi della biblioteca che si trova sempre a Mosul, roccaforte dell'autoproclamato Califfato.
«Palmira è minacciata», ha avvertito Rami Abdel Rahmane, il direttore dell'Osservatorio. «La battaglia si combatte ora a due chilometri a est della città dopo che l'Is ha preso il controllo di tutte le postazioni dell'esercito (siriano, ndr) tra al-Soukhna e Palmira», ha precisato. Il governatore della provincia di Homs Talal Barazi ha detto che dopo la caduta di al-Soukhna 1.800 famiglie sono fuggite verso Palmira dove si trovano tre centri di accoglienza. Nella notte tra martedì e mercoledì gli scontri che si sono registrati in questa zona hanno causato la morte di 110 persone, tra cui 70 uomini delle forze del regime e 40 jihadisti, tra cui due comandanti.
Per l'Unesco Palmira ha un «valore inestimabile».
Quotidiano Di Puglia