Isis, musicisti frustati in piazza: i loro strumenti considerati offensivi per i musulmani

Isis, musicisti frustati in piazza: i loro strumenti considerati offensivi per i musulmani
Li hanno frustati e hanno fatto a pezzi i loro strumenti musicali perché considerati oggetti “non islamici”. La polizia religiosa dell'Isis ha ...

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Li hanno frustati e hanno fatto a pezzi i loro strumenti musicali perché considerati oggetti “non islamici”. La polizia religiosa dell'Isis ha




filmato e ha pubblicato sul web un video in cui si mostra la punizione di alcuni musicisti accusati di suonare con tastiere e liuti: secondo il testo che accompagnava le immagini, agli uomini sono state inferte 90 frustate.











I musicisti sono stati trascinati in piazza a Bujaq, a pochi chilometri a est di Aleppo, in Siria, dove sono stati colpiti ripetutamente alle gambe e sulla schiena con un bastone dopo che i combattenti hanno ritenuto i loro strumenti “offensivi per i musulmani”. Le immagini, oltre alla punizione, mostrano due tastiere e un liuto prima integri e poi in pezzii.



Ad assistere un uomo considerato l'impersonificazione della Hisbah, la dottrina secondo la quale tutti i musulmani devono essere sottoposti alla legge islamica, che prevede una vigilanza sull’applicazione e delle figure atte a farne rispettare i dettami.



Da quando ha assunto il controllo di gran parte di Siria e Iraq, le punizioni impartite dall'Isis, per chi non rispetta la Sharia, sono ormai all'ordine del giorno. Ai ladri vengono amputate braccia e mani in pubblico, mentre adulteri e gay sono uccisi: hanno fatto il giro del mondo le immagini choc di alcuni uomini, tacciati di omosessualità, lanciati da alcune torri. Un uomo, pizzicato con sigarette di contrabbando, è stato punito con 50 frustate.

Nei giorni scorsi, 15 allevatori di piccioni nell'Iraq orientale sono stati arrestati dopo che i miliziani hanno ritenuto che questo hobby li distraesse dal lodare Allah: Abu Abdullah, un contadino, ha raccontato che sei uomini armati hanno fatto irruzione nella sua casa all'inizio di questa settimana e hanno trascinato via il figlio di 21 anni. Il ragazzo è solo uno dei 15 giovani - tutti di età compresa tra 16 e 22 anni - che sono stati catturati e imprigionati per i loro allevamenti.


E la strategia del terrore colpisce anche giovani appassionati di calcio: è di queste ore la notizia di tredici ragazzini iracheni massacrati dalle milizie dell'Isis per aver visto la partita della loro nazionale mentre giocava contro la Giordania nell'ambito della Coppa d'Asia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia