Un summit straordinario dei Paesi della zona euro convocato per martedì pomeriggio, preceduto da un eurogruppo: questa la risposta dell'Ue alla vittoria del 'no' nel...
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A chiedere un vertice 'ad hoc' dell'area euro sulla Grecia sono stati la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Francoise Hollande nel corso di una telefonata avvenuta in vista dell'incontro che si svolgerà domani sera a Parigi. L'iniziativa è stata sollecitata anche dall'Italia. Il premier Matteo Renzi, a quanto si è appreso, avrebbe detto chiaro e tondo a Parigi e Berlino che non si può andare avanti con il 'format a duè, ma che serve il coinvolgimento di tutti i leader e delle istituzioni Ue.
Intanto crescono i timori e le prese di posizione su una possibile Grexit. Una prospettiva che, per JpMorgan ed anche per la banca Barclays, è ora «la più probabile». Merkel e Hollande hanno concordato sulla necessità di rispettare l'esito del referendum. Ma altri importanti esponenti della politica europea sono stati meno diplomatici.
E mentre l'Italia spinge per tornare al tavolo delle trattative al più presto possibile e lo stesso premier greco sottolinea che il 'no' non è una rottura con l'Ue, il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel osserva invece che «Tsipras ha distrutto l'ultimo ponte verso un compromesso tra Europa e Grecia». Una posizione molto simile a quella della premier polacca, secondo la quale «se i dati verranno confermati, alla Grecia rimane soltanto una strada: l'uscita dall'eurozona. I greci, che io rispetto molto, sono vittime di una leadership politica populista». Ed anche dal solitamente cauto Belgio si avverte, attraverso il primo ministro e il ministro delle Finanze, che il risultato del referendum «è probabilmente un brutto colpo per l'avvenire dell'Europa» e che il concretizzarsi o meno dell'ipotesi di una Grexit dipenderà dalle proposta che Atene presenterà ai suoi partner.
Anche se il 'no' della Grecia rappresenta una sconfitta per le politiche di austerità imposte dall'Eurogruppo e per la posizione in favore del 'si assunta dalla Commissione Ue - che si è limitata a un laconico commento in cui prende atto e rispetta il risultato del voto - le due parti sono condannate a trattare, partendo dall'attuale condizione di separati in casa, o per salvare in qualche modo il matrimonio celebrato all'insegna dell'Euro oppure per avviarsi verso il divorzio, cioè la Grexit.
La strada maestra resta quindi quella del dialogo.
Quotidiano Di Puglia