È durata quindici mesi l'adesione di Carlo Calenda al Pd. L'ex ministro dello Sviluppo aveva infatti preso la tessera dei Dem il giorno dopo la sconfitta elettorale...
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Zingaretti a Calenda: «Ripensaci, abbiamo bisogno di te»
Zingaretti subito dopo essere salito al Quirinale ha risposto con una lettera, sottolineando di aver avuto in questi giorni «mille dubbi» come Calenda. «Non ho cambiato idea su quello di cui ora l'Italia ha più che mai bisogno, ma ho chiaro in testa anche quello di cui non ha bisogno: andare in Europa senza una Finanziaria, rimanere sotto scacco della destra peggiore di sempre, lasciare in vigore leggi che rappresentano un vero e proprio insulto alla civiltà». «Io credo che non si possa scappare dalle responsabilità» conclude Zingaretti che chiede a Calenda per rimanere e dare il suo contributo «critico».
A fianco a sé Irene Tinagli, Calenda ha già raccolto la disponibilità di decine di persone, da semplici operai ad alti dirigenti, disposti a impegnarsi. L'organizzazione è sul modello dei Comitati Civici di Renzi e di +Europa di Della Vedova, con cui entra in concorrenza sul piano dell'offerta politica. In una prospettiva di offerta civica si muove anche Italia in Comune, il movimento di Federico Pizzarotti e Alessio Pascucci, che oggi ha raccolto 200 adesioni di sindaci e amministratori locali ad un proprio documento. Lo schema dell'alleato «centrista» del Pd verrebbe messo in discussione nel caso in cui si realizzasse la scommessa spiegata da Zingaretti in Direzione: «dietro il governo, nel Parlamento e nel paese, deve vivere una maggioranza che abbia la forza di accompagnare - e quando serve integrare e correggere - le politiche al centro di una nuova stagione politica», dando vita magari ad alleanze tra Pd e M5s nelle imminenti elezioni Regionali, già da ottobre in Umbria.
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Quotidiano Di Puglia