Vialli e la malattia: «Vorrei non morire prima dei miei genitori e portare le figlie all'altare»

«Non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno». A dirlo è Gianluca Vialli che ospite di Fabio Fazio a...

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«Non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno». A dirlo è Gianluca Vialli che ospite di Fabio Fazio a 'Che Tempo che fa su Rai1', ha raccontato la sua battaglia più difficile, quella con il cancro, che al momento ha superato. «Faccio fatica a dirlo ma credo che questa esperienza, di cui si farebbe volentieri a meno mi abbia reso una persona migliore. Ti aiuta a vedere le cose in un altra prospettiva, dai più valore alle cose, alla famiglia, devi prenderti cura di te stesso. È una cosa che se viene va sfruttata per diventare persone migliori».


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Il campione ha aggiunto «È successo in maniera improvvisa e l'ho affrontata come quando facevo il calciatore. Mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno - ha affermato Vialli -. E poi degli obiettivi a breve scadenza: l'operazione la degenza, la chemio, la radio, andare di nuovo in vacanza in Sardegna con un fisico da far vedere». Vialli ha poi voluto ringraziare i tifosi che hanno esposto striscioni di solidarietà negli stadi: «È stato bellissimo e commovente, sono passati tanti anni ma si ricordano ancora...».

 

IL CT DELLA NAZIONALE «Non abbiamo mai parlato di questo. Per me Luca non è un amico, è un fratello. Noi di quella squadra (la Sampdoria ndr) siamo tutti fratelli perché abbiamo vissuto la nostra gioventù assieme. Rispetto molto Luca, ho una grande ammirazione per lui e l'ho sempre avuta, gli voglio bene». Parla così della battaglia contro il tumore di Gianluca Vialli il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ospite di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia