Vialli e la malattia: «Vorrei non morire prima dei miei genitori e portare le figlie all'altare»

Gianluca Vialli
Gianluca Vialli
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Lunedì 3 Dicembre 2018, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 12:25

«Non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno». A dirlo è Gianluca Vialli che ospite di Fabio Fazio a 'Che Tempo che fa su Rai1', ha raccontato la sua battaglia più difficile, quella con il cancro, che al momento ha superato. «Faccio fatica a dirlo ma credo che questa esperienza, di cui si farebbe volentieri a meno mi abbia reso una persona migliore. Ti aiuta a vedere le cose in un altra prospettiva, dai più valore alle cose, alla famiglia, devi prenderti cura di te stesso. È una cosa che se viene va sfruttata per diventare persone migliori».

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Il campione ha aggiunto «È successo in maniera improvvisa e l'ho affrontata come quando facevo il calciatore. Mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all'altare quando si sposeranno - ha affermato Vialli -. E poi degli obiettivi a breve scadenza: l'operazione la degenza, la chemio, la radio, andare di nuovo in vacanza in Sardegna con un fisico da far vedere». Vialli ha poi voluto ringraziare i tifosi che hanno esposto striscioni di solidarietà negli stadi: «È stato bellissimo e commovente, sono passati tanti anni ma si ricordano ancora...».

 



IL CT DELLA NAZIONALE «Non abbiamo mai parlato di questo. Per me Luca non è un amico, è un fratello. Noi di quella squadra (la Sampdoria ndr) siamo tutti fratelli perché abbiamo vissuto la nostra gioventù assieme. Rispetto molto Luca, ho una grande ammirazione per lui e l'ho sempre avuta, gli voglio bene». Parla così della battaglia contro il tumore di Gianluca Vialli il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ospite di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1.

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