È una sentenza storica quella emessa da un giudice di Treviso in una causa di separazione tra marito e moglie. Se l'ex moglie è una scansafatiche non ha diritto...
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Per il collegio del Tribunale di Treviso (presieduto da una donna) il divario economico tra i due è effettivamente rilevante, ma a concorrervi vi sarebbe anche «l'inerzia» dimostrata dalla donna nel cercare un'occupazione. In più non vi sarebbe stato «alcun apprezzabile sacrificio della signora, durante la vita coniugale, che abbia contribuito alla formazione o all'aumento del patrimonio» e non esisterebbe prova «che sia stata condivisa anche la decisione della signora di dimettersi dalle attività lavorative».
Alla donna, 35enne, viene imputata «una inerzia colpevole nel reperire un'occupazione»: per i giudici «ha un'età che le consente di reinserirsi nel mondo del lavoro e possiede un titolo di studio facilmente spendibile».
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Protagonista della vicenda è un professionista trevigiano con uno stipendio che supera i 4 mila euro e la casa pagata dall'azienda per la quale lavora. Lei, 35enne di origini sudamericane, è invece laureata in economia e disoccupata. Si sono sposati nel 2007 e per alcuni anno hanno abitato all'estero prima di trasferirsi definitivamente in Veneto.
Nella causa di divorzio la donna ha sostenuto di aver sempre seguito il marito nei suoi trasferimenti lavorativi, accettando di abbandonare il suo Paese d'origine pur di stargli accanto e lasciando anche un lavoro da segretaria. In seguito non è più riuscita a trovare un lavoro perchè scartata a causa della sua non perfetta dimestichezza con l'italiano.
IL PARERE DEGLI AVVOCATI MATRIMONIALISTI
«L'assegno divorzile si poggia su un principio di solidarietà: non va considerato e non è un atto dovuto, altrimenti diventerebbe una rendita parassitaria. E in questo senso la sentenza è un pronunciamento coraggioso che si richiama ai principi della Cassazione». È il commento del presidente dell'Associazione avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani, alla sentenza del Tribunale di Treviso che ha negato l'assegno ad una ex moglie, sebbene il divario economico con l'ex marito sia rilevante, perché lei non si è adoperata per cercare un'occupazione e quindi una fonte di reddito.
«Per ottenere l'assegno - spiega l'avvocato Gassani - non basta il divario economico.
Quotidiano Di Puglia