Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, a margine dei lavori della Task Force sul coronavirus che si...
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«Al momento non c'è motivo di elevare il livello di allarme in Italia al massimo. Il massimo livello è se si contano molti casi autoctoni in varie parti d'Italia, cioè servono focolai plurimi che si accendono contemporaneamente», spiega il presidente della Società Malattie infettive e tropicali, Marcello Tavio, all'ANSA. «A quel punto non vale più il criterio epidemiologico di contatto con una persona che ha avuto o ha il virus o è stata in un paese ad alto rischio, perché chiunque potrebbe avere il virus, ma siamo ancora fuori da questo scenario».
Dunque, rileva Tavio, «siamo ancora in una situazione in cui il criterio epidemiologico, ovvero il contatto con persona malata o che proviene da un'area infetta, ha grande valore».
Quotidiano Di Puglia