Basta esitazioni, basta sfumature, basta sperimentazioni. In Gran Bretegna da stasera negozi chiusi e tutti in casa: Boris Johnson si allinea alla via italiana nella battaglia...
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Di qui la direttiva secca: «Dovete stare a casa».
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In sostanza da stasera alla chiusura di pub, ristoranti, club e istituzioni culturali si aggiunge quella di tutti i negozi salvo farmacie, alimentari, stazioni di servizio, esercizi di generi essenziali uffici postali, banche ed edicole. E sono vietati le riunioni all'aperto di più di due persone. Quanto ai parchi, cari ai britannici, sarà possibile andarci, ma non in gruppo e bisognerà osservare la distanza minima di due metri da qualunque altra persone con la possibile chiusura di aree gioco e altri settori di ritrovo. Sospesi inoltre gli eventi sociali, inclusi battesimi e matrimoni, ma esclusi i funerali, e sbarrati i luoghi di culto. Per il piccolo business s'attende ora l'allargamento degli aiuti miliardari di Stato già promessi a livello economico ai lavoratori dipendenti costretti a casa dalla pandemia. Il messaggio vero è però tutto concentrato sulla salute e sul comportamento della gente.
Le uniche eccezioni alla disposizione di non uscire di casa si contano da adesso sulle dita di una mano, ha enumerato Johnson: per fare la spesa «il minimo di volte indispensabile»; per fare esercizio «non più di una volta al giorno» e da soli o con animali domestici; per comprare farmaci o assistere persone anziane o malate; per andare e tornare dal lavoro «solo se strettamente necessario». Intanto il Foreign Office ha sollecitato i sudditi di Sua Maestà rimasti all'estero a rimpatriare hic et nunc. «Finché ancora potete», li ha ammoniti il ministro degli Esteri, Dominic Raab, appena confermato nella veste di vicepremier vicario di fatto, laddove Boris Johnson dovesse essere contagiato e soggetto a impedimento. Perché ormai, con la regina e il principe Carlo in isolamento precauzionale a Windsor e in Scozia, è anche a questo che si deve pensare.
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Quotidiano Di Puglia