Alcuni ristoranti macrobiotici potevano sembrare austeri, quasi penitenziali, ma nessuno avrebbe mai immaginato cosa ci fosse dietro. Una psico-setta che schiavizzava persone...
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Una bimba è diventata sorda per un'otite non curata: i genitori non usavano farmaci, come imposto da Pianesi, il quale è indagato con la moglie, Loredana Volpi, e due stretti collaboratori. Il santone 73enne, nonostante le sue relazioni, considerava «i medici assassini, le medicine inutili e dannose». E questo diceva agli adepti, secondo diverse testimonianze.
Molti erano indotti ad abbandonare le cure tradizionali, nonostante gravi patologie, abbracciando l'alimentazione imposta. Dovevano lavorare sottopagati in decine di locali e punti vendita 'macrobiò in Italia, del cui marchio in franchising Pianesi e i suoi avevano la gestione. Negli stessi luoghi venivano spesso agganciati dalla setta. I figli dei seguaci crescevano isolati dalla società, considerata negativa. Le regole erano ossessive. Non ci si poteva sposare senza l'assenso del guru. Finchè un'ex adepta 40enne nel 2013 ha denunciato tutto, dando il via all'indagine, durata cinque anni anche per la difficoltà di penetrazione in quell'ambiente. Passata da procura e squadra mobile di Forlì a quelle di Ancona per competenza - l'associazione Un Punto Macrobiotico (Upm) di Pianesi ha sede a Tolentino (Macerata) -, l'inchiesta si è arricchita di altre testimonianze di persone vessate e sfruttate, e degli accertamenti bancari sui flussi di denaro che finivano sui conti del guru e dei suoi sodali, un giro di affari di milioni di euro. Gli adepti che non donavano abbastanza erano costretti a un'autocritica pubblica.
Associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamento, lesioni aggravate ed evasione fiscale i reati contestati a vario titolo ai quattro indagati.
Quotidiano Di Puglia