Parcheggi estivi, rebus in provincia di Lecce: arriva il no anche per Melendugno. La situazione

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di Elio PAIANO
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Giovedì 9 Maggio 2024, 19:52

Un parere contrario alla istituzione del parcheggio da 300 posti in area parco a Gallipoli, un parere simile per i 358 stalli chiesti da Melendugno, a Sant’Andrea, in area Sic. E ora si attende che la Soprintendenza si esprima anche per Otranto, nello specifico sulle aree a parcheggio previste nel Piano Urbanistico Generale.

Ha generato un allarme generalizzato (soprattutto da parte dei balneari che rischiano di ritrovarsi i lidi aperti ma senza i parcheggi), la notizia del diniego da parte della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, nelle procedure della Autorizzazione Unica Regionale (Paur), dei progetti inoltrati da Gallipoli e Melendugno. In attesa, come detto, che la soprintendente Francesca Riccio, si esprima sul procedimento (leggermente diverso perché afferente al Piano Urbanistico Generale) di Otranto.

Il "nuovo" regolamento

Dopo decenni quindi di mancata regolamentazione, o quasi, vengono al pettine i nodi di un sistema per così dire poco rispettoso delle fragili coste salentine che continuano a sgretolarsi certamente per l’erosione ma anche per la forte pressione antropica a cui sono sottoposte. Un sistema, di conseguenza, anche poco rispettoso delle norme e delle restrizioni messe in campo per tutelare il litorale. Ma se l’anno scorso si è concessa una sorta di deroga ai Comuni (perché il problema è esploso con l’estate ormai alle porte), per questa estate non sarà così. I parcheggi temporanei, a servizio delle spiagge, apriranno solo se regolarmente autorizzati. E se questi parcheggi sorgono in zone di pregio naturalistico, paesaggistico o archeologico (come spesso accade nel Salento) i vincoli sono ancora più stringenti. Come è giusto che sia. E lo ha ribadito più volte il prefetto di Lecce Luca Rotondi nei diversi incontri tenuti con i sindaci dei comuni costieri: confronti partiti mesi fa proprio per permettere alle amministrazioni di muoversi per tempo e ottenere le autorizzazioni necessarie. Il prossimo incontro in prefettura, per fare il punto, è ora fissato al 15 maggio. Ma finora - a quanto pare - i primi riscontri finora ottenuti sono tutt’altro che positivi, visto che la Soprintendenza, per ora, ha “congelato” sia i progetti di Gallipoli che quelli di Melendugno.

«Il procedimento su Gallipoli è in corso - fa sapere l’architetto Riccio -. Tutte le valutazioni del caso sono state fatte in sede istituzionale, così come per gli altri enti competenti, nell'ambito della Conferenza di servizi del Paur, in capo alla Provincia di Lecce. Il procedimento non è chiuso quindi, rimetteremo le nostre ulteriori considerazioni in sede istituzionale. Parimenti, per gli altri contesti territoriali, si procederà nei tempi e con le modalità dettate dalle procedure e dai singoli progetti da valutare singolarmente».

Quindi non una bocciatura definitiva. Nel parere di competenza inviato a Gallipoli, la Soprintendenza sottolinea: «L’intervento pubblico dovrebbe volgere alla inibizione dell’uso improprio e spontaneo del sito, quale punto di accesso alla costa con i veicoli a motore, proprio a garanzia della tutela integrale del sito comunitario. Questa sovrintendenza ritiene pertanto - che stante la compresenza di valori paesaggistici, interessi di tutela integrale e sensibilità ambientale - la proposta progettuale non possa essere accolta e si invita l’amministrazione a proporre localizzazioni alternative, più distanti dalle aree sensibili, da dedicare alla finalità da perseguire, contemplando modalità d’uso più sostenibili per l’accesso al litorale».

L’indicazione che arriva dalla Soprintendenza ai comuni è chiara: le aree sosta si devono allontanare dalla costa.

Partendo da Otranto l’assessora all’Urbanistica Serena Rosati spiega che «per Otranto abbiamo richiesto l’autorizzazione attraverso un procedimento diverso, visto che c’è un Piano Urbanistico Generale che prevede aree a parcheggio. Non abbiamo, dunque, inviato singoli progetti, la Soprintendenza si esprimerà su questa previsione». Insomma, per Otranto il parere arriverà successivamente, mentre per Melendugno e Gallipoli c’è già e non è positivo, come detto. A questo punto, dunque, la strada è quella di comprendere se ci sono modalità alternative per compatibilizzare questi parcheggi con le esigenze di tutela del territorio. In effetti, stiamo parlando del primo tentativo, dopo tanti anni, di rientrare all’interno delle regole comunitarie per quanto riguarda questa tipologia di servizi.

Ma, d’altro canto, la stagione turistica è già partita e l’assalto alle coste con i parcheggi selvaggi già visti lo scorso anno non si fermerà di certo. Il Sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino spiega: «Abbiamo già richiesto una interlocuzione con la Soprintendenza, siamo fiduciosi, crediamo ci sia la possibilità di trovare un punto d’incontro». Ma ad oggi la Soprintendenza ha definito «improcedibili» i quattro progetti fatti pervenire da Melendugno per la marina di Sant’Andrea, che messi insieme riguardano 13.314 mq su cui allocare 358 posti auto «in una porzione territoriale di pregio e connotata da ulteriori tutele paesaggistiche». Infine la Soprintendenza, non avendo contezza se il Comune «ha in animo di trasmettere ulteriori singole istanze per la realizzazione di altri parcheggi estivi che andranno a sommarsi a quelli in argomento», invita l’amministrazione a effettuare una ricognizione di tutte le istanze che intende presentare.

Allo stesso modo si stanno muovendo le altre municipalità, con la prefettura che tira le fila da mesi e mesi di questo grande sforzo di programmazione e coordinamento. Il prossimo step, come detto, è il tavolo del 15 maggio. E all’incontro vorrebbero partecipare anche le associazioni di categoria dei balneari. «I balneari sono quelli che si troveranno, come sempre, in prima fila in questo contesto - spiega Mauro Della Valle di Confimprese Demaniali –. Noi vorremmo poter partecipare a questi tavoli di concertazione come rappresentanti di categorie interessate direttamente al problema».

Ma la questione assume contorni sempre più preoccupanti anche perché le aziende turistiche temono di avere problemi con i loro clienti ai quali sarà difficile spiegare che le spiagge di Alimini o Baia dei Turchi o il Pizzo a Gallipoli o Roca Vecchia sono ancora con parcheggi non attivi. «Scontiamo una lunga mancanza di programmazione - dice Alessandro Zezza di Masseria Panareo di Otranto, consigliere di Federalberghi -. Ora siamo in una fase importante, abbiamo una lenta ma buona destagionalizzazione, ma come è del tutto evidente, ci mancano servizi essenziali. Quello dei parcheggi è solo una delle tante carenze che noi imprenditori riscontriamo e segnaliamo da anni». Non resta che attendere la riunione in prefettura la prossima settimana, dunque, per comprendere se e quali margini di manovra ci saranno, oppure se si assisterà al caos dello scorso anno risolto, in extremis, a stagione già molto inoltrata.

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