La storia di Barbero in un giorno speciale

Alessandro Barbero
Alessandro Barbero
di Claudia PRESICCE
5 Minuti di Lettura
Martedì 30 Aprile 2024, 05:00


Un antico proverbio africano recita: il bambino va più veloce dell’anziano, ma è l’anziano a conoscere la strada. Conoscere la strada è una conquista che ha bisogno di tempo, esperienza, coraggio, abnegazione. E conoscere “la strada” significa anche conoscere la storia dell’umanità, ricordare l’importanza degli studi storici nel presente, il peso della conoscenza nel progetto del futuro. Nella storia di Alessandro Barbero queste variabili sono incredibilmente vicine. Perché lo storico, divulgatore instancabile che oggi compie 65 anni, ha ancora un bagliore vivido negli occhi.

La festa di Laterza

È quel luccichio del bambino torinese che oltre 50 anni fa a casa della nonna leggendo la rivista “La Storia illustrata”, immergendosi tra le pagine dei grandi fatti dell’umanità, scopriva di amare visceralmente la Storia. E di volerne fare un lavoro. E ha fatto bene, a lui e a tutti quelli oggi che possono appassionarsi alla materia grazie alle sue lezioni di Storia chiare e pertinenti. Come quelle degli ultimi giorni sul 25 aprile. Oggi per il compleanno di Barbero, medievista nella carriera universitaria ma onnivoro rispetto a studi, pubblicazioni e interessi, ha deciso di festeggiarlo la casa editrice Laterza che dal 1994 pubblica la maggior parte delle sue opere. Per questo ha organizzato un omaggio per lui a Bari presso la libreria Laterza, in via Dante 49/53 questa sera alle 19, con un brindisi davanti ai tanti suoi volumi sistemati in un’esposizione speciale per l’occasione.

Barbero parteciperà a distanza, salutando i suoi lettori, ma chi acquisterà durante la cerimonia il suo ultimo libro “All’arme all’arme i priori fanno carne” (Laterza; 176 pagine; 18 euro) potrà poi partecipare ad un evento riservato (l’invito andrà a chi rientrerà tra i primi 50). Per incontrare il professore a Bari basterà aspettare sabato 18 e domenica 19 maggio: sarà infatti in libreria per il firmacopie dedicato ai lettori (con invito), perché presente in città per introdurre al Teatro Petruzzelli alle 18 le rappresentazioni dell’opera “Il labirinto di Creta” del maestro Nicola Piovani (si alternerà infatti con Pietrangelo Buttafuoco che invece introdurrà le recite di giovedì 16 e martedì 21 maggio alle 20.30). La carriera di Barbero è lunghissima ed inizia con la storia universitaria nel 1984 e quindi termina quest’anno dopo 40 anni esatti. È professore ordinario di Storia medievale all’Università degli Studi del Piemonte Orientale, ma la sua appassionata divulgazione con le brillanti “Lezioni di Storia” online, con molti altri video di suoi interventi, ha fatto il giro del mondo.

Il premio Strega

Non tutti ricordano poi che Barbero ha vinto il Premio Strega nel 1996 con il romanzo storico “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo” ambientato in epoca napoleonica, che aprì la sua strada di romanziere. “Ho voluto concedermi il lusso di immaginare una storia in epoca napoleonica, avevo 35 anni – ha spiegato – e pur insegnando Storia medievale, avevo dentro ancora il ragazzino che amava la battaglia di Waterloo. E il modo di liberarmi di un’ossessione è stato scrivere”. Il sorridente professore che riesce a comunicare a tutti il tempo di Dante, ma anche di Caporetto, dei Savoia ecc, nasce come volto tv nelle infinite collaborazioni con Piero Angela in “Superquark”, ma anche con “a.C.d.C.” e “Passato e presente” di Rai Storia. Le sue pubblicazioni di saggi con Laterza superano la decina e spaziano nelle epoche storiche, dimostrando il suo ampio sguardo a cavallo del tempo. Oggi è un intellettuale protagonista del dibattito contemporaneo italiano, una voce lucida e libera, prodiga di chiarimenti e conoscenze accessibili a tutti e necessarie. “Mi sembra inquietante che chi sta al governo faccia fatica a dirsi antifascista, il che vuol dire che è fascista” ha spiegato nei giorni scorsi, portando in poche precise parole quella chiarezza che manca al dibattito contemporaneo, diventato scivoloso su questi temi. Il suo iniziale amore per la storia affiora tra le immagini della memoria di bambino affascinato dalle letture dell’infanzia. “La passione per la Storia l’ho avuta subito, quando ho imparato a leggere – racconta Barbero – leggevo soprattutto il Corriere dei Piccoli, elemento fondamentale della formazione di generazioni di italiani, che era pieno di fumetti su grandi battaglie, grandi personaggi storici, narrazioni del passato.

In casa di mia nonna poi ho scoperto la bellissima rivista Storia Illustrata, la notai per le prime copertine colorate perché era tutto ancora in bianco e nero. Ricordo bene una copertina con un elmo prussiano con il titolo ‘50anni fa la Prima Guerra Mondiale’: sono cresciuto così leggendo di grandi guerre, grandi eventi della storia, Napoleone, la Guerra di Secessione americana, nazismo e fascismo ecc... Ero un bambino che giocava con i soldatini e faceva modellini di aeroplani e carri armati, quindi mi appassionavano molto queste storie”. La scoperta del Medioevo è venuta dopo, diventando una scelta di campo lavorativa. Anche per lui a scuola la Storia Medievale risultava confusa tra tanti eventi, al di là della fascinazione letteraria tra dame, cavalieri, tornei, maghi e roghi. “Alla fine del liceo grazie ad un amico ho letto ‘La società feudale’ di March Bloch – ha spiegato il professore – ed è stato lì che mi ha conquistato la scoperta di un mondo di gente non ipocrita, pur senza scrupoli e violenta a volte, ma diretta. Dante infatti usava le parole giuste, dove servivano anche pesanti, ma vere. Mi ha conquistato quel tempo. E ho deciso di fare il medievista”.

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