Due tarantini sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri della compagnia di Taranto con l'accusa di aver simulato il furto di un ingente quantitativo di armi, tra pistole e fucili. I militari hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip Benedetto Ruberto, su richiesta del pubblico ministero Antonio Natale. Nella rete sono finiti due insospettabili commercianti, uno dei quali figlio del titolare di un'armeria.
L'arsenale
Al centro della vicenda il destino di un piccolo arsenale composto da ben 26 pistole e due fucili. Le armi erano state acquistate da uno dei due commerciati, titolare di licenza per la regolare detenzione di armi per uso sportivo.
Le indagini
Le modalità di quel furto, però, stando a quanto riportato nel provvedimentio restrittvo spiccato dal gip Ruberto, non avevano convinto affatto gli investigatori dell'Arma che a quel punto avevano convocato la vittima della razzìa. Messo alle strette il commerciante aveva confessato di aver simulato il furto insieme al complice, al quale avrebbe restituito le armi probabilmente destinate al mercato nero. I due inquisiti nei prossimi giorni compariranno dinanzi al gip per il consueto appuntamento con l'interrogatorio di garanzia