Boom del turismo nautico, ma servono i posti barca: «Tra due anni i porti al top»

Boom del turismo nautico, ma servono i posti barca: «Tra due anni i porti al top»
di Matteo CAIONE
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Sabato 18 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 19:26

Con i suoi 940 chilometri di costa, la Puglia si gioca un pezzo di crescita e di sviluppo sulla sfida del turismo nautico. Un comparto in forte crescita a livello nazionale e internazionale: dalla navigazione da diporto alle crociere, passando per i maxi-yacht di lusso. Un'opportunità che una regione abbracciata dal mare non può non cogliere: il tacco d'Italia insomma parte sicuramente avvantaggiato nel creare le condizioni per essere sul pezzo sul fronte della ricettività e dell'accoglienza dei turisti che approdano a riva. Tuttavia, c'è ancora strada da fare per implementare le “capacità” sotto costa. 

I dati

Ad oggi in Puglia si contano infatti 11.196 posti barca, di cui 1.648 nei porti turistici delle marine, 7.511 tra porti industriali e commerciali, 100 nei porti-canale, 909 nelle darsene. Altri 1.028 nei punti di ormeggio, tra banchine e pontili. Nel corso degli ultimi vent'anni non c'è stato l'atteso incremento della capienza, visto che nel 2007 i porti barca a disposizione in Puglia erano sostanzialmente uguali a quelli di oggi, ovvero 10.968, secondo i dati contenuti nello studio di fattibilità del sistema della portualità turistica pugliese elaborato dal Politecnico di Bari. La Puglia, secondo i dati di Assomarinas, conta attualmente 69 infrastrutture portuali: 56 sono i porti turistici, funzionali e polifunzionali (porti industriali, commerciali, porti-canale e darsena), 13 invece i punti di ormeggio (12 banchine e un approdo). Circa tremila posti sono all'interno dei sei porti principali pugliesi, cioè i cinque di competenza dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli) e l'unico che è sotto l'egida dell'autorità di sistema portuale del Mar Ionio (Taranto). A Bari sono 688 i posti barca (distribuiti tra Cus, Mar di Levante, darsena Marisabella, Lega Navale, Easyboat, Ciccio Pascazio, Fipsas); 1.160 a Brindisi, 745 a Manfredonia (il complessivo della marina del Gargano), 150 a Barletta 150 (non posti barca ma in secca) e 245 a Monopoli. A Taranto si contano i 250 posti barca del molo Sant'Eligio e altri 81 slot in dotazione alla Lega Navale. Caratteristiche dell'offerta e della potenzialità di sviluppo dei porti e degli approdi ovviamente faranno la differenza sulla capacità di attirare turisti e dare una spinta alla crescita. L'analisi del contesto, secondo lo studio del Politecnico di Bari, mostra infatti che la “destinazione Puglia” si può caratterizzare secondo una modalità riconducibile ai grandi itinerari nautici per quanto riguarda soprattutto la fascia adriatica. 
«Il sistema dei posti barca è destinato ad aumentare, peraltro già si incrementa con l'utilizzo delle banchine commerciali come capita spesso per i maxi-yacht che non utilizzano le banchine del diporto per attraccare ma quelle delle navi», sottolina Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. «Ci sono importanti progetti in cantiere, a partire dall'approdo turistico di San Cataldo, a Bari, dove sono previsti 271 posti barca tutti destinati ad imbarcazioni grandi, compresi gli yacht fino a centro metri.

Un tipo di marina che ha un suo target e che deve convivere con le altre, deve essere quindi un valore aggiunto per lo sviluppo del territorio», spiega Patroni Griffi che allarga poi il raggio. «L'altro progetto importante riguarda Brindisi sia con l'enorme ampliamento della marina Bocca di Puglia che con la diportistica nel porto interno. Nascerà una capitale della nautica da diporto. E poi altri progetti per l'ampliamento dei cantieri. Opere che saranno finanziate con il partenariato pubblico-privato. Poi il progetto per Barletta, con il suo porto a secco, che aspira ad avere una marina. Aspettative anche per Monopoli con i progetti di riqualificazione e nuovi spazi per la nautica. Già da settimane si vedono maxi-yatch in diversi porti della Puglia e gli arrivi continuano ad aumentare. Si tratta peraltro di un settore contiguo alla croceristica. Ci sono scogli burocratici, ma nel giro di due anni tutti i porti pugliesi saranno adeguatamente ampliati e attrezzati sia per il diporto che per la croceristica», promette Patroni Griffi.

Sulla stessa lunghezza d'onda Roberto Perocchio, il presidente nazionale di Assomarinas, l'associazione nazionale dei porti turistici italiani che in Puglia gestisce otto infrastrutture. «Dal 2021 - evidenzia - c’è stato un incremento costante del 3% del giro di affari. La reazione avvenuta nel post-covid è stata la ricerca dell'outdoor, ovvero delle attività all'aria aperta, inclusa la nautica. Il fenomeno che ci ha più sostenuti è stato il charter, ovvero il noleggio di imbarcazione a vela o catamarani come anche la locazione di gommoni e barche piccole senza equipaggio per le escursioni giornaliere. La Puglia ha una buona dotazione di posti barca, dalla marina del Gargano, il più grosso porto turistico con 600 posti fino a santa Maria di Leuca e Gallipoli. E ci sono nuovi progetti importati, ovvero il molo San Cataldo di Bari e il porto turistico di Otranto, che però è da rilanciare, e altre opere in gestazione come ad esempio a Barletta e Molfetta. Tuttavia, abbiamo bisogno di ulteriori incentivi con il credito di imposta, oltre a quelli già messi in campo dal ministero del turismo e i bandi in corso sull'efficientamento energetico e l'accessibilità per i diversamente abili. Serve uno sforzo ulteriore per gli adeguamenti strutturali perché con il cambiamento climatico - spiega Perocchio - gli eventi meteo che colpiscono i porti turistici, come burrasche di vento e mareggiate, sono sempre più intensi. Servono opere di rafforzamento delle dighe foranee e sistemi di protezione come i frangiflutti galleggianti. Inoltre invochiamo da tempo la semplificazione dell'iter per i dragaggi. Auspichiamo quindi il potenziamento dei porti turistici perché attirano presenze e stimolano nuovi investimenti. E oltre al mare stupendo, una vetrina è anche lo Snim di Brindisi, ovvero il Salone nautico di Puglia, grande punto di riferimento di questo settore».

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