Rischio crollo: vietato avvicinarsi al faro di San Cataldo

Il Comune di Lecce ha imposto la distanza di tre metri

Il faro di San Cataldo
Il faro di San Cataldo
di Serena COSTA
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Giovedì 9 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Rischio crollo. I residenti, i runner, i bagnanti e i frequentatori abituali di San Cataldo sono avvisati: meglio tenersi a distanza di sicurezza dal muro che circonda il Faro. Anzi, in realtà, c’è proprio il divieto di avvicinarsi alla recinzione, una volta superati i 3 metri dalla stessa, a pena di sanzioni pecuniarie. La struttura perimetrale, infatti, starebbe cedendo in più punti e ciò potrebbe costituire fonte di pericolo, soprattutto in caso di venti forti e mareggiate. I cartelli di divieto sono stati affissi un paio di giorni fa dal Comune di Lecce, che lunedì scorso ha emanato un’apposita ordinanza dopo aver ricevuto una nota dalla Guardia costiera di San Cataldo.

L'ordinanza del Comune

«Il comandante dell’Ufficio locale marittimo – Guardia Costiera San Cataldo di Lecce comunicava che a seguito della verifica eseguita dai militari dipendenti lungo la delimitazione perimetrale in muratura del faro di San Cataldo, sede dello stesso Ufficio local marittimo, venivano riscontrate alcune criticità strutturali tali da non garantirne la sicurezza per eventuali avventori delle aree limitrofe, in particolar modo nel caso di condizioni meteo marine particolarmente avverse – si legge nell’ordinanza comunale a firma del dirigente alla Pianificazione e sviluppo del territorio, l’ingegnere Maurizio Guido –. Al fine di evitare pericolo per la pubblica incolumità si rende necessario: o interdire, con decorrenza immediata, la fruizione dell’area ubicata in San Cataldo, lungo tutto il perimetro del lotto su cui insiste il Faro, delimitato da recinzione in muratura, per una distanza di 3 metri dalla stessa o segnalare il suddetto pericolo con l’affissione di idonea cartellonistica informativa che riporti gli estremi della presente ordinanza».


Una condizione, quella del muro di cinta della sede della Capitaneria di porto di San Cataldo, che è nota da tempo. «Parliamo di fabbisogni evidenziati nel corso del tempo, anche se certamente le mareggiate hanno aggravato lo stato del muro di cinta – spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Otranto, Walter Di Marco, che è competente sulla gestione locale di San Cataldo –.

Abbiamo proceduto con questa nota perché non vogliamo che, soprattutto in caso di eventi atmosferici avversi, qualche calcinaccio possa recare danno a chi si trova nei paraggi. Risulta perciò urgente avviare i lavori di manutenzione della recinzione, che peraltro contrasta esteticamente con la struttura del faro, della quale invece ci siamo occupati in diverse occasioni».

La competenza non spetta né al Comune, né ad altri enti locali, ma allo Stato, ovvero del Provveditorato Opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che dovrà procedere con la ristrutturazione del perimetro del faro.

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