Cinque milioni di euro sottratti al patrimonio della società Processi Speciali dopo la sentenza di fallimento del 15 novembre del 2018. Anche per l’acquisto di opere d’arte. È approdata a processo l’inchiesta del pubblico ministero della Procura di Brindisi, Luca Miceli, e dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziario uscita allo scoperto a maggio di due anni fa con tre arresti ed i sequestri. Sarà discussa l’8 giugno davanti alla giudice per l’udienza preliminari, Stefania De Angelis, l’ipotesi della sottrazione al recupero dei creditori dei beni e della liquidità dell’azienda specializzata nei trattamenti speciali di componentistica aerea, fornitrice di società nazionali ed estere quali Boeing Italia e Leonardo.
Pende, inoltre, l’inchiesta del pubblico ministero Giuseppe De Nozza che sta accertando se è vero che sia stata impiegata componentistica struttura non certificata proprietà meccaniche e di resistenza strutturale largamente inferiori con proprietà meccaniche e di resistenza strutturale largamente inferiori per le fusoliere dei Boing 787, con i sequestri dei manufatti a dicembre del 2021.
I nomi
E se questo filone non è ancora arrivato al giro di boa della chiusura indagini, è già a processo l’altro che contesta la bancarotta, l’evasione fiscale e la truffa. Processo con rito abbreviato la scelta fatta dagli imputati con gli avvocati difensori Francesco Vergine, Francesca Conte, Marco Castelluzzo, Maria Antonietta Martano e Gaetano Castellaneta. Ossia Vincenzo Ingrosso, 75 anni, di Brindisi, amministratore di Processi Speciali dal 14 aprile 2002 al 15 novembre del 2018, data del fallimento; Andrea e Antonio Ingrosso, 49 e 50 anni, di Brindisi; indicati nel capo di imputazione come procuratori speciali dal 12 ottobre 2021 al 5 maggio 2017 e in realtà amministratori di fatto; Luisa Palazzo, 46 anni, di Brindisi, coniuge di Antonio Ingrosso che come tale “eseguiva le direttive al fine di recare danno ai creditori”; e Flavio Elia, 38 anni, di Lecce amministratore di fatto della società Am.
Gli imputati sono stati già ascoltati nel processo che contesta la bancarotta a tutti, ad eccezione dell’avvocato Montagna.
Ingrosso ed Elia
Inoltre Antonio Ingrosso e Flavio Elia devono difendersi dall’accusa di avere distratto dalla Processi Speciali due cabine per la verniciatura del valore di 410mila euro. Ed anche dall’accusa di truffa per i finanziamenti pubblici ottenuti macchinari ed impianti acquistati dalla Mps di Ingrosso dall’Am di Elia, fatti passare per nuovi - questa l’accusa - ma in realtà usati. Infine all’avvocato Montagna ha patteggiato la pena per l’ipotesi di evasione fiscale per emissioni di fatture ad Antonio Ingrosso per prestazioni professionali non svolte o maggiorate.
La verità processuale la stabiliranno le sentenza, fino al pronunciamento dell’ultimo grado di giudizio vale la presunzione di non colpevolezza.